Se a Rio De Janeiro si giocano le olimpiadi quadriennali, a Vallecorsa si partecipa con la medesima intensità e con lo stesso, acceso agonismo al Palio delle Quattro Porte, che ieri ha spento la sua decima candelina, concludendo la prima serata di giochi. La classifica vede al momento come capo liste con 22 punti, le due rivali di sempre, Porta nova e Porta Sant’Angelo, seguite da Porta De Suso, a quota 19, e Porta De Missore, 16. 

Le squadre hanno gareggiato in diversi giochi della tradizione popolare: corsa con la cariola, corsa con ju cuncouno, nfila i circhi, rèmpi ju còmmoto, ed altri. Vallecorsani/e di tutte le età si sono misurati con gli avversari, con toni, che, come ogni anno, diventano anche accesi. Il palio è un appuntamento ormai entrato a far parte del calendario delle tradizioni vallecorsane. 

L’antica rivalità “a monte “ e “a valle”, è ancora molto percepibile, e diventa palpabile soprattutto nell’atmosfera dei giochi popolari, in cui i contradaioli delle varie squadre ieri si sono sfidati. Il fato vuole che a contendersi il primo posto siano proprio  Porta Nova, “a monte”, e Porta Sant’Angelo, “a valle”. 

L’antica rivalità torna ad infiammare l’agosto vallecorsano tra agonismo, storia e tradizione. Ma il palio è anche e soprattutto un momento di aggregazione e condivisione reciproca. Studenti e vallecorsani residenti altrove tornano appositamente per indossare la maglia della propria porta di appartenenza e a sfidarsi per essa come i cavalieri medievali facevano per le proprie donne. Il vallecorsano tipo, “attaccato al paese d’origine”, si rivede proprio in quest’occasione. 

Bello che il palio unisca, riconcili i cittadini con le proprie origini, con le proprie tradizioni e con la propria porta d’appartenenza; meno bello è quando, in più occasioni, l’agonismo diventa odio, e gli insulti diventano schiaffi e risse, come negli anni precedenti. 

Quest’anno prevarrà il sano agonismo o l’antico l’odio “a monte” e “a valle”? Staremo a vedere.