La fantasia al potere. Mattia Biso è stato un centrocampista in grado di far strabuzzare gli occhi. Un passaggio filtrante. Un cambio di gioco. Mai banale. Nemmeno quella volta quando, con la maglia del Teramo, ha superato il portiere del Giulianova con una parabola magica da centrocampo. Un gol da urlo. Una lunga trafila prima dell’arrivo in Serie A. Sudato. Voluto. Meritato.

Con l’Ascoli e con il Catania. E la cadetteria con le divise di Frosinone e Spezia, avversarie domani sul terreno di gioco dei liguri nel diciassettesimo turno: «Ho giocato fino a giugno con la Fezzanese nel campionato di Serie D - ci ha raccontato - Ho deciso di appendere gli scarpini al chiodo per intraprendere la carriera di allenatore. A maggio farò il corso per il patentino Uefa A. In questo periodo sto guardando molte partite, ma per aggiornarmi seguo anche gli allenamenti. Nelle mie intenzioni c’è anche quella di venire a Frosinone per seguire le sedute di Pasquale Marino, mister che ho avuto nella mia esperienza a Catania. Con lui abbiamo fatto una cavalcata bellissima fino alla Serie A. Aveva già delle idee molto innovative. Propositive. In Ciociaria, inoltre, ho un caro amico come Frara. Un ragazzo che stimo molto e con cui ho instaurato un bel rapporto durante la militanza nello Spezia. Frosinone - ha proseguito Mattia Biso - è stata la piazza dove ho giocato di più. Mi sono trovato molto bene. Nella mia prima stagione in Ciociaria, con mister Cavasin, facemmo un buon campionato. Successivamente, sotto la guida tecnica di Braglia, ci salvammo con due giornate di anticipo. Per potenziale, a mio avviso, avremmo anche potuto fare qualche cosa di più. Ricordo molti calciatori forti passare per il Frosinone: mi vengono in mente Eder, Lodi e Salvatore Bocchetti. In Ciociaria ho vissuto anche le esperienze con Moriero, Carboni e Campilongo. Purtroppo, nel campionato 2010/2011, retrocedemmo. La squadra era formata da buoni calciatori, ma qualcosa non andò per il verso giusto».

Il campionato di Serie B oggi vede l’Hellas Verona al comando. I gialloblù sono tallonati proprio dal Frosinone che, come detto in precedenza, domani dovrà vedersela con lo Spezia in trasferta: «Lo Spezia è la squadra della mia città e domani andrò allo stadio. Sarà una partita complicata per entrambe le squadre, ma bella da vedere. Lo Spezia (reduce dalla qualificazione agli ottavi di finale di Coppa Italia dopo il successo ai rigori con il Palermo, ndr) è una formazione ordinata e compatta. Ha un allenatore, Di Carlo, in grado di trasmettere entusiasmo. In casa, fino a questo momento, ha ottenuto risultati positivi (quattro vittorie, due pareggi e due sconfitte, ndr). Il Frosinone, d’altro canto, ha valori importanti e gioca un buon calcio».

Per qualità tecniche Mattia Biso, nelle vesti di calciatore, non ha avuto nulla da invidiare a più blasonati colleghi: «Sono stato un calciatore “impegnativo” per gli allenatori. Ma sarò felice un giorno di poter avere in organico atleti un po’ fuori dagli schemi. L’obiettivo è quello di inserirli in un contesto ben definito. È solo attraverso il gioco, infatti, che si possono raggiungere risultati importanti. La continuità nelle prestazioni è un elemento fondamentale per vincere».

Così Mattia Biso, un artista del pallone.

Foto Proietti