Con la morte del professor Pasquale Bianchi si è spento a Fontechiari un personaggio unico che ha attraversato alcuni dei momenti più significativi della storia d’Italia del ‘900. Bianchi è deceduto nella notte tra sabato e domenica nella sua casa in via Caponero, dove è stata allestita la camera ardente. I funerali si svolgeranno alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Fontechiari.

Pasquale Bianchi nasce a Fontechiari il 27 marzo di 95 anni fa in una famiglia contadina. Nonostante le umili origini volentieri i suoi genitori assecondano la sua propensione per le discipline umanistiche e per gli studi. Nel 1938 fonda e dirige “La Squadraccia” periodico satirico-politico-letterario per studenti. Seppe conquistarsi la simpatia dello studioso Benedetto Croce e la stima e l’affetto del Senatore del Regno Luigi Montresor.

Il suo impegno nell’ultima parte della seconda guerra mondiale fu premiato con benemerenze ed encomi dal Supremo Comando Alleato. Nel corso degli anni è stato anche impegnato come amministratore del paese. Nel 1956 fonda l’Unione degli Italiani all’Estero che nel 1968 diventerà l’associazione “Laziali nel Mondo” ancora oggi attiva particolarmente in Belgio, negli Stati Uniti e anche in Australia e di cui era presidente generale.

Il sogno più grande di Pasquale Bianchi resta però la “Città villaggio degli emigrati italiani” di Alvito. Un progetto ambizioso che Bianchi non è riuscito a vedere realizzato. La sua ultima opera edita “Quando a Fontechiari non si dormiva: 25 luglio 29 maggio 1944: ricordi e riflessioni dalle retrovie di Cassino” fu pubblicata dalla Pro Loco di Fontechiari, di cui era anche presidente onorario, nel 2006. La cerimonia funebre è curata dalle Onoranze Funebri 2P. Al termine del funerale il feretro verrà tumulato nel cimitero del paese.