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Verso il voto

Domenico Marzi: «No al biodigestore. Attueremo una vera transizione ecologica»

Il candiato sindaco ribadisce la sua contrarietà biodigestore: «Impianti di biodigestione "green" soltanto se di piccole dimensioni e distanti dai centri abitati»

«La produzione di biometano attraverso la "digestione anaerobica", dunque senza bruciare nulla, è un processo "green" alla base di un'economia circolare sostenibile, non produce polveri sottili e non aumenta l'impatto ambientale, anzi lo riduce, ma devono essere rispettate due condizioni: gli impianti devono avere piccole dimensioni, la minima necessaria per gestire solo la frazione organica prodotta dalla città; devono essere localizzati a debita distanza dai centri abitati e da qualunque struttura di pubblico interesse. Il Consiglio comunale di Frosinone si è già espresso contrario all'unanimità riguardo gli impianti finora proposti: il mio parere contrario alla costruzione di grandi impianti a ridosso del centro urbano è insito, quindi, nel voto dato in Consiglio dalle liste che mi sostengono».

Così in una nota Domenico Marzi, candidato sindaco di Frosinone. «Anche in questo caso - spiega - è evidente la superficialità e la furbizia con cui vengono analizzati dai nostri avversari degli argomenti tanto delicati quanto importanti per il futuro della città e la tutela della salute. Il tema del ciclo dei rifiuti sostenibile deve essere affrontato con competenza, finora è stato usato per cavalcare i timori dei cittadini, che condivido perché ritengo la salute il bene supremo. Quando sarò al governo della città sarà mia cura, insieme a centri di ricerca universitari, attuare davvero la transizione energetica e ambientale a Frosinone: incentiveremo le rinnovabili e abbatteremo la produzione di polveri sottili; ridurremo i costi energetici con la costituzione di 3 Cer (Comunità Energetiche Rinnovabili), una per ogni cabina consegna primaria sul territorio; miglioreremo la raccolta differenziata riducendo gli attuali costi per tutti gli abitanti con un ciclo virtuoso e sostenibile. I fondi per fare tutto ciò sono già stati messi a disposizione dalla Regione Lazio e dal GSE (Gestore dei Servizi Elettrici), saranno usati per creare lavoro aumentando la sostenibilità della città».

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