Una sedia, in mezzo a migliaia di passeggeri, ha rappresentato l'unica certezza di una lunga notte. Sono ancora a Istanbul, insieme ad altri 500 italiani, il professor Francesco Valente e la sua famiglia. di Cassino. Bloccati lì da venerdì, quando di ritorno da Los Angeles e San Francisco, sono atterrati sul Bosforo per un cambio. Ad attenderli c'erano 65 centimetri di neve, frutto di una spaventosa tormenta di neve che tarda a placarsi, e i primi voli cancellati. Ora non si contano più: sono oltre un migliaio le partenze che scompaiono dal display senza ulteriori risposte.

"Non abbiamo informazioni sufficienti e anche la connessione internet è assente o rara", ci ha raccontato Francesco Valente nella tarda serata di ieri. "Ci hanno fatto una nuova carta di imbarco e dormiamo all'aeroporto per salire sul primo aereo in partenza ma... chissà".
Gli italiani rimasti a Istanbul da venerdì ora hanno paura. Troppi i giorni di disagi e, soprattutto, di mancate comunicazioni