La Piccola Culla del Bambin Gesù ha riaperto al culto dei suoi fedeli. In una giornata festiva e tiepida (per clima ed eventi attesi), centinaia di fedeli del Bambinello sono tornati a Gallinaro dopo un lungo periodo di assenza dovuto a lavori in corso nell’area che ospita la Piccola Culla. Lavori che, negli ultimi cinque mesi, hanno generato un continuo attrito tra la Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme e l’amministrazione di Gallinaro con in testa il sindaco Mario Piselli.

Attrito che, si spera, la riapertura della Piccola Culla abbia relegato tra i ricordi. Così come chiede il sindaco che per tutta la giornata è stato presente in piazza San Gerardo mentre i fedeli, giunti a Gallinaro con torpedoni partiti da ogni parte d’Italia, si riunivano in processione e, pregando, si incamminavano verso il luogo sacro. Tra essi numerosi anche quelli locali ai quali il lungo stop della chiusura del luogo di culto non ha scalfito la fede e l’interesse verso il Bambinello.

Ad accoglierli un servizio d’ordine di tutto rispetto: da San Donato Val Comino i militari dell’Arma con i marescialli Di Santo e Giarruso a presidiare piazza San Gerardo; il gruppo dei volontari della Protezione civile di Settefrati a sorvegliare il flusso dei fedeli, agenti della Polizia di Stato a regolare il traffico dei pullman in località Vico e la Polizia locale a fare la spola tra i punti nevralgici. Anche l’accoglienza è stata degna dell’evento: 23 bagni dislocati lungo il percorso con ulteriori 5 bagni chimici in prossimità della Piccola Culla tra cui uno per i disabili.

Insomma, Gallinaro è tornato a vivere il rapporto con il Bambinello come ai vecchi tempi: una moltitudine di fedeli che si reca alla Piccola Culla e i residenti che vivono questa momentanea invasione con rispetto e curiosità. «Sembrano passate le incomprensioni che in questi ultimi giorni avevano alzato il tono del confronto», dice un pensionato di Gallinaro fermo al chioschetto di piazza San Gerardo mentre assiste all’ennesima processione di fedeli che scendono per via Colle Maggio verso la Piccola Culla, meta, oggi e per il futuro, di fede e partecipazione.