Incubatrice dopo incubatrice a far visita ai piccoli ricovera- ti del reparto neonatologia dellâospedale San Giovanni di Roma. Per ognuno di loro un regalino e una benedizione speciale. Speciale perché a entrare in reparto a sorpresa è stato Papa Francesco. E tra i piccoli visitati dal pontefice anche Giancarlo Elio di Cassino, che proprio in quel giorno aveva compiuto il suo primo mese di vita.
Venerdì Papa Francesco si è recato al pronto soccorso e al reparto di terapia intensiva di neonatologia - dove ci sono 12 bambini - dellâospedale San Giovanni di Roma in occasione del âVenerdì della Misericordiaâ. Ha indossato una mascherina igienica e preso le altre precauzioni sanitarie, come tutti i visitatori per lâunità , dove il sistema immunitario dei bambini è spesso debole. Ha parlato con i bambini in ogni incubatrice e salutato i genitori presenti.
«à stata una sorpresa e unâemozione unica. Regalo più bello non câè per il primo mese di Giancarlo», ha raccontato con gioia la madre Monica. Il Santo Padre è rimasto circa unâora in compagnia delle madri, ha parlato e scherzato con loro e offerto parole di conforto. «Del Papa ci ha colpito la sua semplicità - ha continuato Monica - si è avvicinato ad ogni incubatrice e ha benedetto i nostri figli con il suo splendido sorriso. Ha portato la gioia e la serenità . Mi ha chiesto se Giancarlo stava bene e poi gli ha donato un ricordino e un santo rosario».
Una gioia amplificata dalla disponibilità di Papa Francesco che, attraverso monsignor Fisichella e la suora personale, si è fatto lasciare il numero di mamma Monica con la promessa di battezzare il piccolo Giancarlo Elio. «Ci sentiamo per il battesimo» la frase con cui il Papa ha salutato Giancarlo. Tramite la visita il Santo Padre ha voluto dare un segno forte dellâimportanza della vita, dal suo primo istante al suo termine naturale. «Lâaccettazione della vita e la garanzia della dignità umana in tutte le fasi di sviluppo sono lezioni più volte sottolineate da Papa Francesco», hanno dichiarato dal Vaticano, aggiungendo che la visita del Papa è un «segno concreto e tangibile di quanto sia essenziale dare la nostra attenzione a chi è in situazioni più vulnerabili e precarie».