“Qui ho vissuto sette anni splendidi, a partire dall'esperienza con la Beretti, che mi ha formato moltissimo, fino alla Serie A, perciò desidero ringraziare tutti: i giocatori che ho avuto modo di allenare, la Società che ha puntato su di me, la città, i tifosi e voi della stampa. A volte le storie hanno dei finali belli, altre volte no, ma questa è la decisione giusta per tutti”. Saluta così Frosinone Roberto Stellone, al termine di un percorso durato sette anni e conclusosi con la retrocessione in Serie B, ma senza l'amaro in bocca: “Bisogna capire quando è il momento di voltare pagina, ma se simpatizzo ancora nelle squadre in cui ho militato da calciatore, posso dire che sarò sempre un tifoso sfegatato del Frosinone. Dietro la mia scelta non ci sono motivi progettuali, né economici: la decisione è stata dettata da molti aspetti, mettendo da parte i sentimenti; bisogna capire quando è il momento di cambiare e di voltare pagina”.

L'ormai ex tecnico giallazzurro, quindi, svela alcuni retroscena sul suo futuro: “Ho avuto solo un colloquio con l'Hellas Verona, ma si è trattato di un semplice incontro di lavoro: come hanno parlato con me, lo hanno fatto anche con altri allenatori. Tutte le altre squadre di cui ho letto sui giornali in questi giorni non le ho assolutamente sentite: l'unica è stata il Verona. Gorgone e Gennari mi seguiranno, se andrò da qualche altra parte, per quanto riguarda il resto dello staff credo che dovreste chiedere al direttore Salvini. Quella di cambiare e di misurarmi con una realtà nuova potrebbe essere ad esempio una delle cause che ha portato me e la Società a questa decisione, ma non smetterò mai di ringraziare il Frosinone, che sa programmare molto bene e sta dimostrando la sua serietà in questi anni”.

Infine, uno sguardo indietro all'ultima stagione, ma non solo: “Dall'inizio di questo campionato ho pensato che potevamo salvarci, ma molti fattori non si sono incastrati, specie nell'ultimo periodo, anche a causa di errori nostri. I rimpianti ci sono, è inevitabile dopo una retrocessione, ma abbiamo sempre lottato contro tutto e tutti, senza arrenderci fino alla fine. Retrocediamo comunque a testa alta, ci siamo levati grandi soddisfazioni. Di recente ho rivisto la mia prima partita sulla panchina del Frosinone: era contro la Carrarese, in Lega Pro, e c'erano circa 500 tifosi; poi penso all'ultima gara casalinga contro il Sassuolo, e al tributo che ci hanno reso i nostri splendidi tifosi, e sono veramente orgoglioso di quest'avventura”.

Al termine della conferenza, l'applauso della sala stampa e del direttore Ernesto Salvini, seduto al suo fianco; Stellone ha ricambiato, visibilmente emozionato. Le emozioni di sette anni, del resto, non possono essere cancellati nell'arco di pochi giorni.

Nel video, un estratto delle parole di Roberto Stellone

Nel video, l'applauso della sala stampa a Stellone al termine della conferenza