Dimettersi per difendersi in piena serenità dall’accusa che lo vedrebbe protagonista di una vicenda a sfondo sessuale che ha visto coinvolta anche una minorenne.

Poco fa, nella sala San Tommaso del Comune di Aquino, durante il consiglio comunale sono state ufficializzate le dimissioni dalla carica assessorile di Luca Di Ruzza. 

In molti si sono presentati in Comune per conoscere fino in fondo i dettagli della storia. Conoscere i dettagli più hot, cosa si sarebbe realmente consumato all'interno delle stanze comunali. In città non si parla di altro. Ma chi si aspettava un intervento fiume dell’ormai ex assessore è rimasto deluso. Di Ruzza è rimasto in silenzio ad ascoltare i vari interventi, tranquillo.

Per lui ha parlato la lettera di dimissioni che ha consegnato ieri sera al sindaco Libero Mazzaroppi.

“In questi momenti, in cui sono vittima, insieme agli affetti più cari, di una aggressione diffamatoria senza precedenti, sento il bisogno di rappresentarti la mia gratitudine per i sinceri sentimenti di affetto, stima e vicinanza che tu, come gli altri amici di maggioranza, mi avete manifestato. L’attacco alla mia persona e alla mia carica di amministratore, così come l’intera vicenda artatamente messa in piedi, si fondano su fatti che non troveranno nessun conforto nelle sedi compenti come verrà incontestabilmente dimostrato, sicuramente in un breve lasso di tempo. Pur tuttavia, mi rendo perfettamente conto come esso sia, al contempo, diventato strumento di una strisciante e virulenta aggressione anche contro di te, contro la nostra compagine di governo nel suo complesso, contro l’amministrazione civica e soprattutto contro la nostra città.  Disinnescare questo meccanismo perverso è ciò che in questo momento più mi interessa ed è per questa ragione che ritengo di doverti rimettere le deleghe assessorili a suo tempo conferitomi. Resto , ovviamente al tuo fianco nel progetto di rinnovamento politico e amministrativo incarnato da “Aquino nel Cuore”, desideroso di continuare a profondere tutto il mio impegno per la nostra amministrazione e la nostra città, impegno, che sono certo sarà da te, così come da tutti i cittadini di Aquino, oggi come in passato, sinceramente apprezzato”.

Una lettera che non ha soddisfatto i consiglieri di opposizione Tomassi e De Carolis che, non entrando nel merito dell’argomento, hanno fatto richieste bene precise sull’eventuale uso privato della casa comunale.

“Non accetto che si assuma a livello pregiudiziale una posizione già di vittima mentre gli interlocutori esterni debbano necessariamente assumere quella di diffamatori - ha evidenziato Tomassi - Perché ricordo solo una cosa: la diffamazione presuppone fatti non veri quando si ha a che fare con un pubblico ufficiale. Noi non sappiamo quello che sia successo, noi come consiglieri volevamo soltanto sapere alcune cose che riguardano le sedi istituzionali. Non interessati a conoscere del più, ma solo interessa a conoscere cosa queste mura pubbliche hanno ospitato”.  

- Foto Alberto Ceccon -