Festa grande, oggi ad Alatri, per i cento anni di Annita Silvagni. In tanti, parenti e amici, si sono stretti attorno alla nonnina per celebrare degnamente con lei il taglio dello straordinario traguardo. Per lâoccasione è stata organizzata una bellissima festa, svoltasi nellâappartamento di via Murette dove abita con il nipote Patrizio Minnucci e la moglie Federica.
La simpatica vecchietta, nata il 12 marzo 1916 e vedova da tempo dellâamato e mai dimenticato Luigi Vinciguerra, si è rivelata più arzilla che mai. âEâ stata grandiosa â ci ha raccontato la nipote Valentina - ha fatto il bis di torta, ha redarguito mio fratello Giorgio per non essersi fatto la barba, mentre tutti le facevano gli auguri diceva a me di avere una coperta da darmi per corredo. Insomma, è lucidissima e sempre innamorata della vita. Al brindisi si è perfino lamentata che nel bicchiere ci fosse acquaâ.
Alla festa ha partecipato anche Don Maurizio, il sacerdote della parrocchia Sacra Famiglia, nel rione dove la nonnina abita, che le ha anche impartito la Comunione
Prima di sette figli, Annita Silvagni ha accudito tutti come una seconda madre. Poi lâincontro con Luigi Vinciguerra, lâuomo che avrebbe amato e sposato, la permanenza a Palermo durante la seconda guerra mondiale, il viaggio pieno di pericoli dalla Sicilia per tornare nel Lazio, con una bambina piccola da proteggere. E poi la vita ad Alatri, la nascita della seconda figlia e via via lo snocciolarsi di unâesistenza che, pur tra gli inevitabili alti e bassi, è sempre stata piena di amore e lâha sempre vista ergersi a perno e punto di riferimento per tutta la vasta famiglia.