Sessant'anni fa l'Italia si preparava a un lungo e freddo inverno, accogliendo i primi fiocchi di una neve che sarebbe continuata a cadere per settimane. L'evento, unico per la durata e l'intensità del fenomeno, è passato alla storia come "la nevicata del secolo". Frosinone portava ancora i segni della guerra: se in un primo periodo l’opera di ricostruzione avviata nel capoluogo per il risanamento di edifici pubblici, abitazioni private e nuove case popolari, aveva riportato la speranza tra i cittadini, già agli inizi degli anni Cinquanta la crisi economica tornò a farsi sentire. La chiusura di diverse fabbriche e l’emigrazione di molti giovani, in particolare verso la Germania, fu uno dei segni più evidenti di una ripresa difficile e lenta. Quell'evento inizialmente accolto tra la gioia e il fervore collettivo, rivelò presto il suo lato oscuro e drammatico. La nevicata iniziò il 2 febbraio 1956 e andò avanti per giorni.

Il video dell'intervista a Maurizio Federico

L’intervista a Maurizio Federico

Maurizio Federico, giornalista e storico di Frosinone, è un testimone d’eccezione degli eventi appena ricordati: oltre ad averli vissuti in prima persona, un po’ per passione un po’ per divertimento – ci racconta lui stesso – è riuscito a recuperare diverso materiale fotografico e video legato a quel periodo, rimettendo insieme i pezzi di una storia ormai lontana, ma di cui tutti hanno sentito almeno una volta parlare. Il prodotto che è scaturito da questo minuzioso lavoro di ricerca si è materializzato in una mostra fotografica e in un dvd, a cui hanno collaborato, Gianni Funari, in qualità di tecnico, e Francesca Di Fazio, voce narrante.

«Questo lavoro è rivolto soprattutto ai più giovani, che non hanno vissuto questa vicenda, anche se di certo tutti ne hanno sentito parlare. Si tratta di un evento che viene spesso ricordato con leggerezza, come un episodio folkloristico. Ma questa è la storia, e con il passare del tempo la storia viene ricordata diversamente da come è vissuta nelle condizioni reali di quando gli avvenimenti si verificano».

Qual era la situazione di Frosinone in quel momento?

«Frosinone usciva da poco dalla guerra e i segni erano ancora presenti: la città in buona parte era ancora un cumulo di macerie. La ricostruzione era appena iniziata. La città era in crisi anche sotto il punto di vista del lavoro: io stesso ricordo molti giovani, poco più grandi di me, in partenza per la Germania»

 

Curiosità

La nevicata del 1956 costituisce un evento unico, sia per la durata sia per l’intensità, tanto da essere definita “la nevicata del secolo”. Dopo quell’episodio se ne verificò un altro nel 1985, molto più breve, ma caratterizzato da temperature decisamente più rigide, che fecero registrare picchi fino a -18 gradi. L’ultimo evento paragonabile a questi c’è stato nel 2012, esattamente 56 anni dopo la nevicata del ‘56. I disagi, quattro anni fa, furono tanti, soprattutto a Frosinone città, con tante abitazioni senza elettricità per giorni.

 

La tormenta che fermò il calcio

Domenica 19 febbraio 1956 era in programma la partita di calcio tra Frosinone, che militava in IV categoria, e San Lorenzo Artiglio di Roma. Il freddo non era bastato a raffreddare gli animi dei tifosi canarini. La squadra si era appena schierata in campo, quando una tormenta di neve interruppe i giochi, costringendo l’arbitro a sospendere la partita che venne rinviata al 15 marzo e si concluse con la vittoria del Frosinone per 4 a 0.

Con ai piedi un paio di... sci

Nel mese di febbraio si tenne a Frosinone una gara di sci di fondo e decine di ragazzi parteciparono con entusiasmo all’evento. Il percorso, che era lungo circa quattro chilometri, andava dalla chiesa della Santissima alla chiesa di San Liberatore. Fu un momento di gran fervore, una pausa divertente, che se non altro servì per far dimenticare per qualche ora gli aspetti più drammatici legati alla lunga nevicata.

 

Aprite le finestre al nuovo sole

Dall’ 8 al 10 marzo 1956 la radio trasmette il sesto festival della canzone italiana, condotto da Fausto Tommei e Maria Teresa Ruta. Tra i cantanti in gara, la debuttante Franca Raimondi intona un ritornello pieno di speranza: «Aprite le finestre al nuovo sole: è primavera, è primavera!». La canzone vince proprio mentre la neve sembra dare una tregua all’Italia. L’illusione dura poco : giù la mattina seguente una nuova ondata di neve investì l’intera penisola.