La storia
27.03.2022 - 18:00
Domenico Spaziani Testa e Nataliya Kots: sullo sfondo la città di Leopoli
Negli occhi ancora lo sguardo di chi da un mese convive con la paura della guerra. Nelle orecchie il suono delle sirene antiaeree. I militari ovunque. Le strade deserte. Leopoli è una città fantasma. Da giorni vive con la minaccia di un attacco dell'esercito russo. Ieri in periferia si sono sentite le prime esplosioni. Domenico Spaziani Testa è tornato da qualche giorno. Due furgoni pieni di aiuti umanitari, un viaggio di quasi duemila chilometri. Medicinali, alimenti, vestiti. Ma anche giocattoli per i bambini. Con la compagna Nataliya, originaria di Leopoli, ed Elvin, una settimana fa è partito da Frosinone per consegnare quello che, insieme a Confcommercio Lazio Sud, è riuscito a raccogliere
Un'esperienza forte, difficile da dimenticare…
«Quello che abbiamo visto è impressionante. Leopoli, come tante altre città ucraine, sta vivendo nel terrore. Tutti sanno che probabilmente presto la guerra arriverà anche lì. La gente non esce di casa e chi può scappa. Nonostante questo ci sono tante organizzazioni che stanno facendo il possibile per aiutare chi è rimasto senza nulla, senza un tetto, senza cibo. Senza speranza».
Proprio a Leopoli avete consegnato i beni raccolti a un'associazione che sta già distribuendo i pacchi a chi ne ha bisogno…
«Ogni giorno che passa la situazione si fa più difficile. Manca tutto, anche l'acqua. Il nostro è stato soltanto un modo concreto per aiutare quanti stanno vivendo giorni difficili, assurdi. Grazie a Valery, fratello di Nataliya, siamo riusciti a entrare in contatto con un'associazione che si occupa di intercettare gli aiuti umanitari che arrivano da tutta Europa e di smistarli nelle varie città per sostenere chi ha bisogno. Sappiamo bene che serve molto di più, noi abbiamo fatto soltanto la nostra parte».
Siete riusciti a organizzare la raccolta in pochissimo tempo. Com'è andata?
«Dobbiamo ringraziare tutti quelli che hanno contribuito. Anche un piccolo gesto è stato importante. È stato commovente vedere che pure chi non ha tanto ha voluto comunque dare una mano. E poi non possiamo dimenticare chi ci ha dato la possibilità di partire. Voglio ringraziare Silvia del Caffè 81, Yuliya, Cristina, Angelo, il dottor Umberto Messia e il dottor Piero Lucchese e tutte quelle aziende che ci sono state vicino in maniera importante, De Vellis Traslochi, Autonoleggio Meta di Valentino Stanka, Locauto di Dino Capogna, Acqua Filette, Omnia Fitness, Omnia Beauty, Dormire Trade, Shop city, Todis di Madonna della Neve e chiaramente Fabio Loreto e Confcommercio Lazio Sud Frosinone. Sono stati davvero fondamentali, senza di loro non avremmo potuto fare granché...».
State pensando di partire un'altra volta?
«La volontà c'è. Sappiamo che non sarà facile, anche perché in Ucraina la situazione rischia di degenerare. Però siamo pronti. In tanti, a Frosinone, si stanno organizzando per aiutare il popolo ucraino. Noi ci siamo».
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