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Frosinone

Rientro di FI o avanti con Marzi. Bivio Mastrangeli

Corrado Renzi (Lista per Frosinone) torna alla carica per un vertice di maggioranza in tempi molto rapidi. L’idea è favorire il rientro di Forza Italia e avviare una riflessione sul sostegno della civica di Marzi

Il consigliere Corrado Renzi (Lista per Frosinone) sta sondando il terreno per verificare la possibilità di chiedere la convocazione di una riunione di maggioranza per i primi giorni di settembre. Per capire se ci sono gli spazi per il ripristino della coalizione di centrodestra che ha vinto le elezioni del 2022. Tematica che Renzi aveva già sottolineato nell’ultima riunione del consiglio comunale, rivolgendosi direttamente a Riccardo Mastrangeli. Il nodo naturalmente è quello riguardante Forza Italia, partito fondatore del centrodestra. Ma bisogna aggiungere che sempre nel corso di una precedente seduta consiliare il vicesindaco Antonio Scaccia, leader della Lista per Frosinone, non aveva risparmiato critiche a Domenico Marzi. Dunque, lo schema sembra essere il seguente: favorire il rientro degli “azzurri” e iniziare una seria riflessione sullo schema trasversale, che ha portato al sostegno della Lista Marini (Andrea Turriziani) e del Polo Civico (Claudio Caparrelli). Oltre che alla scelta di garantire il numero legale nelle sedute di prima convocazione da parte di tre consiglieri su quattro della Lista Marzi (Domenico Marzi, Carlo Gagliardi, Alessandra Mandarelli). Ma su questo punto specifico il “gelo” di Riccardo Mastrangeli è evidente. Il Sindaco non intende rinunciare alla formula della coalizione trasversale.

Il dibattito
Per capire i termini della questione bisogna ripartire dal confronto in Consiglio. Corrado Renzi aveva notato: «Mi rivolgo al sindaco Riccardo Mastrangeli. La nostra posizione all’interno del centrodestra è nota a tutti. La Lista per Frosinone è composta da tre consiglieri comunali che sono stati sempre presenti e fedeli a questa Amministrazione ed è rappresentata egregiamente da Antonio Scaccia, nella qualità di vicesindaco. Tre anni fa dalle urne è emerso un quadro politico vincente, ma nel tempo le condizioni sono mutate. Il quadro è cambiato, le condizioni non sono più come quelle di tre anni fa e hanno provocato uno stato confusionale all’interno della maggioranza con continue fibrillazioni non più condivisibili e sostenibili. Ci auguriamo che lei (ndr: sempre rivolgendosi al sindaco) possa lavorare con le sue capacità nella ricomposizione del perimetro politico del 2022». Riccardo Mastrangeli aveva risposto: «Forza Italia ha deciso autonomamente di uscire dalla maggioranza. Non so cosa rispondere. Il problema qual è? Manca Forza Italia. Io penso di aver sempre dato il massimo dell’apertura. Sono stato due volte a trovare il coordinatore regionale. Cosa debbo fare? Mi dica lei. Se mi da un consiglio lo seguo col massimo dell’umiltà». Insomma, posizioni molto lontane sul piano politico. Poi c’è l’aspetto numerico: Forza Italia ha tre consiglieri. Esattamente lo stesso numero degli esponenti della Lista Marzi che mantengono il numero legale. C’è un aspetto che però nessuno ha posto. Almeno finora. I consiglieri eletti nel centrodestra, ora fuori dalla maggioranza, sono nove: oltre ai tre “azzurri”, Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (Lega), Giovambattista Martino, Teresa Petricca, Francesco Pallone (FutuRa). La domanda è: quando si parla di ripristino dell’originaria maggioranza, si fa riferimento soltanto a Forza Italia o all’intera coalizione del 2022? Questo è il dilemma. Non semplice. Poi c’è la questione della Lista Marzi. Il vicesindaco Antonio Scaccia aveva affermato in aula: «Dispiace che il consigliere Domenico Marzi sia andato via. Premetto che sono contento del fatto che abbia ribadito in questa’aula la volontà di collaborare con l’attuale Amministrazione comunale. Lo considero una sorta di ravvedimento operoso, dettato dal fatto che evidentemente ha preso atto che il programma del centrodestra era migliore di quello del centrosinistra. Ma proprio perché Marzi si è assunto l’onore e l’onere di affiancare l’Amministrazione per il prosieguo della consiliatura, è perlomeno singolare che in ogni circostanza non perde occasione di criticare l’operato di quello che ritengo il più grande sindaco che Frosinone abbia avuto, Nicola Ottaviani». Il riferimento a Nicola Ottaviani non è stato certamente casuale. E questo, specialmente in prospettiva, potrebbe rappresentare un problema politico e di scelte per Riccardo Mastrangeli.

Tensioni e manovre
C’è un’altra questione aperta all’interno della coalizione che sostiene il Sindaco. Vale a dire la contrarietà di Fratelli d’Italia e del presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri all’approvazione nelle scorse settimane della delibera di giunta di presa d’atto del tracciato del Brt. Gli assessori di FdI non hanno preso parte alla seduta, mentre Massimiliano Tagliaferri è uscito dalla Lista Ottaviani. Alcuni “boatos” riferiscono di manovre tese a riproporre il tema di una eventuale mozione di sfiducia nei confronti del presidente dell’aula. Ipotesi in realtà assai complessa. Intanto perché parliamo di una carica istituzionale, che non può certamente essere messa in discussione per motivazioni politiche. In secondo luogo, anche ammesso che si possa arrivare ad un confronto in aula, occorrerebbero comunque 17 voti su 33. Fratelli d’Italia (5 esponenti) mai voterebbe una proposta del genere e anche altri gruppi. L’unico effetto sarebbe quello di minare ulteriormente una coalizione già debolissima. Se poi a vincere la conta dovesse essere Massimiliano Tagliaferri, per Riccardo Mastrangeli non ci sarebbero spazi per completare la consiliatura. Cui prodest? Già, a chi giova?

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