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Frosinone

In centro la movida è anarchica. La polemica resta accesa

Pasquale Cirillo (FI) chiede al sindaco interventi immediati. Comitato dei residenti sul piede di guerra

«Frosinone non può più permettersi di ignorare ciò che sta accadendo nel cuore della città. Il centro storico, da luogo di storia, cultura e comunità, è stato trasformato in un teatro di degrado notturno, dove regnano rumori molesti, fiumi di alcol, atti vandalici e insicurezza diffusa». All’appello dei residenti del centro storico di Frosinone si unisce Pasquale Cirillo, segretario cittadino di Forza Italia. In riferimento alla condizione di disagio, che vivono i residenti della parte alta della città, chiede un intervento immediato da parte dell’amministrazione.

Auto vandalizzate, giovani ubriachi in ogni vicolo, musica ad alto volume fino a notte fonda che rimbomba all’interno delle abitazioni. Il comitato dei residenti del centro storico, esasperato, chiede il rispetto della legge: «Ci stanno impedendo di vivere». In questo periodo sono stati presentati querele ed esposti indirizzati al sindaco, all’ufficio Suap del Comune, alla procura, al comando della polizia locale, al comandante della guardia di finanza, all’ufficio Arpa e al prefetto. A questo punto si aspettano dalle autorità competenti delle verifiche. «Da giugno denunciano di non poter più dormire, di vivere barricati in casa, di dover sopportare ogni notte una festa che non hanno mai chiesto – continua Cirillo – Il Comune si limita a un’ordinanza che vieta il consumo di alcol in bottiglie di vetro. Una misura del tutto inefficace, che non affronta minimamente il problema reale: l’assenza di regole e controlli».

Poi la richiesta indirizzata direttamente al sindaco Riccardo Mastrangeli: «Di emettere immediatamente un’ordinanza restrittiva che limiti gli orari della musica e delle attività rumorose nei luoghi pubblici e nei locali del centro storico; vieti la somministrazione e il consumo di alcolici oltre una certa ora, anche in bicchieri di plastica; preveda controlli sistematici e sanzioni severe per chi viola le regole; tuteli il diritto al riposo e alla sicurezza dei residenti, in particolare anziani, famiglie e lavoratori. La movida non può essere sinonimo di anarchia. Il diritto al divertimento non può calpestare il diritto alla salute, alla quiete e alla vivibilità urbana».

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