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Violenza sulle donne: al Filetico un dibattito per individuare soluzioni

Organizzato a Ferentino, a cura dell'associazione Famiglia Futura Odv, il convegno "Ascoltare, accogliere e agire"

Tante voci per un solo coro, sperando di tacitare al più presto le grida di dolore. Parliamo, com'è facile intuire, della violenza sulle donne, un fenomeno cui si cerca disperatamente di porre un argine. Ieri mattina, alla vigilia della giornata internazionale dedicata a tale problematica se n'è parlato presso il Liceo Filetico di Ferentino, nel convegno "Ascoltare, accogliere e agire", organizzato da Famiglia Futura Odv. Nutrita ed attenta la giovane platea, che avrà il compito di sradicare dal consesso sociale questo autentico cancro, che continua a riempire le cronache e a suscitare sgomento in tutti gli uomini di buona volontà. 

Ad aprire il dibattito è stata la "padrona di casa", Sara Colatosti dirigente scolastica, che ha ricordato come la violenza si espanda oltre l'aspetto fisico e coinvolga in misura ampia anche quello psicologico, in modo subdolo e infido. Seconda testimonianza quella di Nadia Patrizi che ha brillantemente cadenzato il ritmo degli interventi ed ha a sua volta tratteggiato i contorni della violenza di genere in tutte le sue forme. Chiamata poi in causa l'esponente dell'associazione di volontariato che ha organizzato l'evento, Maria Lorena Micheli, che ha specificato il ruolo di Famiglia Futura rispetto alle problematiche correlate alle vicende familiari e a quelle dei singoli, anche riguardo al fenomeno del bullismo. Ha preso poi la parola la dottoressa Francesca Proietti, giudice ordinario presso il tribunale di Frosinone, che con grande chiarezza ha illustrato ai presenti le dinamiche e i risvolti della lodevole azione degli organi di giustizia nell'applicazione del codice rosso. Centrale è la tempestività, che sovente può portare a risolvere situazioni di particolare gravità, ma da parte della vittima di violenze è essenziale la forza di denunciare, anche in questo caso nei tempi e nei modi utili a favorire un proficuo intervento dell'Autorità. La dottoressa Proietti ha altresì fornito utili spiegazioni agli alunni che hanno posto domande in merito all'argomento. 
Apprezzato e intenso anche l'intervento della dottoressa Marcella Ciapetti, pedagogista clinico che ha parlato di come l'educazione rappresenti la più alta forma di prevenzione. Ciapetti ha altresì evidenziato i rischi della fascia adolescenziale, esposta agli strali sempre insidiosi della realtà virtuale, con il paradosso che la loro ricerca di ascolto e di partecipazione porti in realtà ad un risultato opposto, con un pericoloso isolamento e i relativi dubbi d'identità. 

L'avvocato Manuela Maliziola, principale promotrice della manifestazione, ha poi sollecitato l'attenzione della platea sull'importante tematica del "peso delle parole", evidenziando come talvolta esse, se offensive o denigratorie, possano incidere sulle scelte, condizionandole. La violenza verbale, espressa in forma palese o talvolta in modo implicito, può generare rabbia e sofferenza nelle donne. In particolare Maliziola si è soffermata sul "cat calling", molestie verbali consistenti in pesanti apprezzamenti da parte di sconosciuti a donne che camminano per strada. Ebbene, le percentuali delineano un quadro davvero scoraggiante e pongono in rilievo come gli stereotipi sessisti siano ancora presenti e pulsanti, peraltro veicolabili in modo diretto e aggressivo grazie al mezzo del web. 
In collegamento remoto, ha rilasciato la propria testimonianza anche Angela Nicoletti, giornalista che con grande sensibilità racconta da sempre i drammi che coinvolgono le donne, cercando soluzioni ed esponendosi in prima persona affinché l'intera collettività possa fare da supporto alle istituzioni nella lotta a questi fenomeni che purtroppo non sono marginali, ma restano di sconcertante attualità.
Tante voci autorevoli, per richiamare tutti a un contributo concreto per far sì che questi primordiali istinti vengano finalmente soffocati da una nuova consapevolezza e da una società capace di educare.

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