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Il convegno

L'Olio dei Papi come modello di turismo e agricoltura.

Il progetto lanciato lo scorso fine settimana. La proposta è arrivata dal vicepresidente dell'Associazione nazionale città dell'olio, Alfredo D'Antimi

«L'Olio dei Papi come modello di olio-turismo e lotta allo spopolamento degli oliveti di queste bellissime zone». È questa la notizia più importante emersa dal convegno tenuto lo scorso fine settimana nell'aula consiliare. La proposta è arrivata dal vicepresidente dell'Associazione nazionale città dell'olio, Alfredo D'Antimi. L'evento ha rappresentato l'ultimo appuntamento del "Rural Idea Festival", organizzato dal network "ReLaTe Idea" con il patrocinio del Comune, con al centro del dibattito la coltivazione dei terreni e la produzione dell'olio di oliva secondo le antiche tecniche dello Stato Pontificio, ma anche la ricerca storica e il marchio dell'Olio dei Papi come veicolo per esportare il prodotto in tutto il mondo e per favorire il turismo ecosostenibile.

Per l'amministrazione c'erano il sindaco Enzo Perciballi e i consiglieri Martina Bocconi, con delega al turismo, e Luigi Onorati, delegato all'ambiente e all'agricoltura. Presenti in sala, oltre ai rappresentanti di varie associazioni e addetti ai lavori, anche il vicepresidente D'Antimi. Collegati in videoconferenza hanno partecipato Francesco Imbrici imprenditore agricolo, Salvatore De Meo parlamentare europeo e componente della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, Patrizio Di Folco per "ReLaTe", Fabrizio Neglia per Copagri Frosinone e Claudio Sperduti sindaco di Maenza.

È stato illustrato l'ambizioso progetto dell'Olio dei Papi, si è parlato di turismo legato all'agricoltura. Il sindaco Perciballi ha ringraziato gli organizzatori e tutti i presenti «perché - ha detto - l'olio e il turismo sono le nostre risorse più importanti».

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