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L'analisi

Coronavirus, ieri 6 nuovi casi ma il dato è condizionato: domenica fatti tamponi solo ai sanitari

Ecco perché non si può cantare vittoria: l'Asl domenica ha effettuato il secondo tampone sui 250 sanitari del San Benedetto di Alatri per riaprire i reparti

Il numero dei nuovi contagiati non era ad una sola cifra in provincia di Frosinone dal diciassette marzo scorso, quando i casi furono 9. Ieri sono stati 6. Appena 6. Dopo i 18 di domenica: quindi un -12 significativo e perfino di impatto sul piano psicologico.

Però nessuno canta vittoria. A cominciare dal direttore generale della Asl Stefano Lorusso. Perché esiste una spiegazione di quel 6. Domenica scorsa l'Azienda Sanitaria ha proceduto all'effettuazione del secondo tampone sui 250 sanitari dell'ospedale San Benedetto di Alatri.La priorità era quella di riaprire i reparti di Pronto Soccorso, Terapia intensiva e Ortopedia in quella struttura. Cosa che è puntualmente avvenuta ieri pomeriggio. Il secondo tampone è quello che dà il via libera definitivo alla classificazione tanto attesa: "negativo". Infatti non ci sono state sorprese.

Ma questo ha significato non aver potuto effettuare altri tamponi domenica. Se non in numero limitato, con riferimento a situazioni del giorno precedente, sabato. Infatti potrebbe succedere che i numeri di nuovi casi positivi di oggi e di domani possano salire. Perfino sfondare quota 20, individuata come soglia di allerta, oltre che di separazione tra il "plateau" e il picco.

Ciò non toglie comunque che i 6 casi di ieri vanno ad aggiungersi ad una sequenza iniziata il trenta marzo. Con la cosiddetta fase due. Questa sequenza: 13 nuovi casi il trenta marzo, 18 il trentuno, 18 il primo aprile, 10 il due, 16 il tre, 21 il quattro, 18 il cinque, 6 il sei aprile.
Il totale fa 120, la media 15 al giorno. Ma bisognerà attendere le cifre di oggi, domani e giovedì per capire e analizzare l'andamento della curva.

Perché ormai presso il reparto di Biologia molecolare del Fabrizio Spaziani si effettuano circa 220 tamponi al giorno (il totale ha superato quota 3.500) e quelli che non è stato possibile analizzare domenica verranno "spalmati" tra oggi e domani. Giovedì 9 aprile i vertici della Asl effettueranno un bilancio importante. Poi naturalmente il successivo "step" è fissato intorno al 19-20 aprile e forse anche dopo. Quando cioè si potranno valutare gli effetti del dopo Pasqua e Pasquetta. In quei giorni sono previsti controlli molto stretti per evitare spostamenti e possibili assembramenti. Inoltre oggi ci sarà anche il quadro completo dei tamponi effettuati alla Rems di Ceccano. I 12 analizzati ieri sono stati tutti negativi.

In primo piano rimane l'analisi della curva dei contagi. Al di sotto della doppia cifra si era andati esclusivamente nella fase iniziale della pandemia. In maniera stabile cioè: il primo caso il due marzo, nessuno il tre, 2 il quattro, nessuno il cinque, 2 il sei, 3 il sette marzo, nessuno l'otto, 2 il nove, 4 il dieci, 4 l'undici. Poi qualcosa era cominciato a cambiare: il dodici marzo 12,il tredici 10, il quattordici 9, il quindici 11. Continuando, 10 nuovi contagi il sedici marzo, 9 il diciassette.
Quindi una successiva accelerazione: 19 nuovi casi il diciotto, 12 il diciannove, 23 il venti, 16 il ventuno, 22 il ventidue. Il ventitrè marzo 14 nuovi contagi. Da quel momento i sei giorni di quello che si è rivelato, almeno finora, il picco: 32 nuovi casi il ventiquattro marzo, 26 il venticinque, 47 il ventisei, 29 il ventisette, 42 il ventotto, 24 il ventinove marzo. Vale a dire 200 nuovi casi di contagio, per una media giornaliera di 33,3.

Dal trentuno marzo è cominciata una fase nuova, diversa. Una fase che è quella del "plateau": letteralmente l'altopiano, a cui fanno riferimento in questi giorni gli esperti, si riferisce al profilo che assume la curva dei contagi dopo l'impennata iniziale. Si tratta di una fase comune a tutte le epidemie, durante la quale è necessario mantenere tutte le misure di emergenza già previste per arrivare quanto prima alla discesa. Nella quale insomma è necessario non abbassare la guardia, ma che consente anche di poter ragionare sul dopo. Poi ci sono i guariti: 21 negli ultimi cinque giorni in provincia di Frosinone. E le persone uscite dall'isolamento domiciliare: 1.265 in cinque giorni. Pure queste sono cifre incoraggianti. Adesso però è importante mantenere i nervi saldi, perché la curva potrebbe tornare a salire. Come il quattro aprile. L'andamento dipende anche dal numero dei tamponi in questo particolare momento.
Ma se si restasse sotto quota 20 fino a giovedì, allora parlare del "dopo" non sarebbe un'eresia.

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