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La sentenza

Omicidio Morganti: Franco Castagnacci unico assolto. E ora si andrà in appello

La Corte d'assise rende noti i motivi delle condanne a tre dei quattro imputati. Condotta provata per le lesioni ma è mancata la volontà di uccidere

L'unico a evitare la condanna dei quattro imputati è stato Franco Castagnacci. Per la Corte d'assise non è «dimostrato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che Franco Castagnacci abbia materialmente concorso nel reato». Non può essere condannato nemmeno per concorso morale. Nè per l'incitamento con quelle parole "accide, accide", confermate da un'unica teste e difficilmente udibili dagli altri coimputati né per aver trattenuto l'amico di Emanuele, Gianmarco Ceccani. Non è detto sostiene la Corte che un suo intervento avrebbe impedito l'evento finale.

Castagnacci, peraltro, è l'unico libero, mentre Mario Castagnacci è l'unico ancora in carcere (anche il Riesame ha respinto i domiciliari, concessi a Paolo Palmisani e Michel Fortuna). Il processo è destinato a proseguire in appello. Scontati i ricorsi della procura, della parte civile (avvocato Enrico Pavia) e dei difensori dei condannati (avvocati Christian Alviani, Bruno Giosuè Naso, Angelo Bucci e Massimiliano Carbone).

Soddisfatta Marilena Colagiacomo, avvocato di Franco Castagnacci che dice: «La mia azione è valsa a convincere il giudice che Franco Castagnacci non ha avuto alcun intento aggressivo nei confronti di Emanuele e mai lo ha percosso o aggredito, anzi, in alcuni momenti ha perfino tentato di placare gli animi. Il giudice si è convinto che Franco ha bloccato Gianmarco, l'amico di Emanuele, per motivi che nulla avevano a che vedere con l'intento di far aggredire Emanuele».

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