Le indagini
04.10.2019 - 09:00
Due piani d'indagine, due momenti distinti per scandire un'attività complessa e difficile, non solo sul piano tecnico.
Si tratta di Raffaele Capaccio, di 46 anni, capo manutenzione; Antonio Colucci, 63 anni, capo centro presse; Cesare Zeppieri, capo unità, di 48 anni; Giovambattista Verrecchia, di 52 anni, responsabile sicurezza; Andrea Masera Cucca, di 46 anni, caporeparto. Gli indagati sono originari di Salerno, Foggia, Venafro, Torino e del Canada, alcuni domiciliati tra Cassino e Piedimonte. Uno dei quattro dirigenti è difeso dagli avvocati Sandro Salera e Paolo Marandola; uno dall'avvocato Donatello D'Onofrio insieme allo studio Anfora di Torino. Gli altri tutti dallo studio Anfora. Mentre la famiglia della vittima si è affidata allo studio Greco.
La macchina si muove
Già alle 12.30 di ieri mattina il primo step degli accertamenti irripetibili: l'accesso agli atti per consentire ai consulenti di prendere in visione tutte le verifiche fatte dalla task force composta dai carabinieri della Compagnia di Cassino agli ordini del capitano Mastromanno e degli ispettori Spresal, guidati dal dottor Varone. Poi la nomina dei consulenti. Per l'approfondimento sui macchinari della zona in cui Fabrizio ha trovato la morte – ovviamente sotto sequestro – sono stati nominati il ctu della procura, nella persona dell'ingegner Mirabelli, e i consulenti delle parti: saranno loro, domani mattina, a varcare ancora una volta l'ingresso 4 per eseguire nuovi accertamenti in grado di rilevare ogni elemento utile a capire se si sia trattato di un malfunzionamento delle macchine, se sia stata rispettata la normativa sul lavoro, se ci possa essere stata una manomissione. O se siano ravvisabili eventuali condotte colpose e, in tal caso, da parte di chi. Per le parti, tra i consulenti, gli ingegneri Pinchera e Fulvio. Alle 14.30, poi, nuovo step: la nomina di un medico legale – il dottor Fabio de Giorgio di Napoli – per eseguire l'autopsia.
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