Il punto
04.04.2019 - 16:30
Adesso i lavoratori alzano la voce. Nel corso delle assemblee con i sindacati firmatari del nuovo contratto (tutti ad eccezione della Fiom-Cgil ed altre sigle di base), le tute rosse hanno scatenato l'ira. Frustrati dall'eccessiva cassa integrazione hanno evidenziato come l'aumento in busta paga ottenuto nel nuovo contratto è assolutamente insufficiente rispetto al continuo ricorso agli ammortizzatori sociali. Si sono detti preoccupati per una fabbrica che è passata da oltre 4.000 a meno 3.000 operai ed hanno chiesto delucidazioni in merito al nuovo piano industriale e ai nuovi modelli.
I sindacati da parte loro hanno provato a rassicurare le tute rosse mentre invece a gettare benzina sul fuoco ci ha pensato la Fiom-Cgil con il volantinaggio fuori dalla fabbrica.
Addio al sogno americano
Vediamo ora il mercato degli Usa dove Alfa perde il 26% nel mese di marzo e il 31% nel primo trimestre dell'anno. La Giulia ha raggiunto quota 858 unità vendute a marzo (-33%), un risultato che porta il totale venduto nel 2019 a 2.035 unità. Questo risultato rappresenta un calo percentuale del 34% rispetto al risultato ottenuto nel primo trimestre dello scorso anno. Da segnalare anche il calo di vendite dell'Alfa Romeo Stelvio che, pur riuscendo a limitare i danni, conferma un rallentamento delle vendite già evidente nei mesi scorsi. Il Suv ha raggiunto quota 896 unità distribuite negli Usa a marzo registrando un calo percentuale del 29%. Il dato complessivo relativo al primo trimestre del 2019 vede lo Stelvio raggiungere quota 2.210 unità vendute con un calo del 17% rispetto allo scorso anno. Dati che certamente non incoraggiano gli operai, perchè il calo di vendite si fa sentire sulla produzione: domani e lunedì è nuovamente cassa integrazione.
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