Cerca

La tragedia

Imprenditore si impicca nel suo autosalone e lascia un biglietto: "Scusatemi"

Dal mattino il giovane non dava segni di vita. A trovarlo è stato un ragazzo che ha sfondato una tettoia ed è entrato nel bagno dove c'era il corpo senza vita dell'uomo

Scusatemi. Un messaggio semplice ed essenziale, nel suo tragico significato. Questa mattina Massimo Caldarozzi, prima di porre in atto quanto evidentemente programmato, impiccandosi nel bagno dell'autosalone di cui era titolare, ha salutato i suoi cari. Fin dal mattino, nell'esposizione di vetture plurimarche situata lungo la via Anticolana, ad Anagni, i clienti bussavano inutilmente alla porta, cercando il giovane imprenditore che non rispondeva neppure al telefono.

Qualcuno, dall'attiguo negozio di mobili d'arredamento, chiedeva ai familiari se fossero in possesso di un doppione della chiave, preoccupati che Massimo potesse aver avuto un malore. Al diniego, uno dei ragazzi si è recato all'esterno del fabbricato, per accedervi attraverso una bassa tettoia realizzata a protezione del bagno. Effettuato il foro, il giovane è entrato all'interno del piccolo locale, trovandosi di fronte quello che non avrebbe mai desiderato vedere: il corpo di Massimo, di soli 42 anni, ne avrebbe compiuti 43 il prossimo 25 maggio, ormai senza vita.  

Immediato l'intervento dei Carabinieri, che chiedevano l'intervento del magistrato il quale, arrivato qualche ora dopo, constatava il decesso del giovane Massimo Caldarozzi. Distrutti dal dolore i familiari, che non si danno pace né riescono ad ipotizzare alcuna motivazione al gesto estremo. L'imprenditore, tra le altre cose grande appassionato di moto, lascia la moglie e due splendidi bimbi.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione