La vicenda
14.02.2019 - 16:00
Martedì e ieri si sono tenute le prove scritte per la selezione di due nuovi vigili urbani necessari per rinforzare l'esigua squadra a disposizione del comandante Domenico Parretta.
Nel corso della prima prova si sono registrate delle perplessità dovute all'esigenza di stampare o copiare le schede dei test, che presentavano vistose carenze. Si sono occupati della specifica esigenza due agenti commissari d'esame, coadiuvati da uno o due degli esaminandi. La circostanza ha destato qualche perplessità, ingigantita dall'attesa che generano generalmente i concorsi pubblici e dall'attenzione prestata dai cittadini, e in molti si sono detti certi che vi sarebbero stati ricorsi a valanga.
I fatti sembrano aver sconfessato i pessimisti; pare invece che di ricorso non ne sia stato presentato neppure uno, dando implicitamente per buono e accettato l'accaduto. La figura del vigile urbano, ad Anagni come nel resto d'Italia, viene considerata emblematica per la città e il territorio. Che vi sia quindi attesa per conoscere i nominativi e i volti di chi sarà presente sulla strada per regolare il traffico e soprattutto per aiutare chi ne ha bisogno in mille e più delicate situazioni, è comprensibile.
Nella città dei papi, poi, fino agli anni Ottanta è stata presente la figura del "vigile di contrada", una sorta di poliziotto di quartiere auspicato e addirittura codificato dall'ex prefetto di Frosinone Piero Cesari. Il sindaco Daniele Natalia, memore dell'importanza di tale figura, intenderebbe ripristinarla e non mancherebbero i pretendenti. Una buona idea.
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