Spazio satira
L'intervista
11.01.2019 - 19:30
La dottoressa Ilaria Ricciuti, psicologa con decennale esperienza nel settore e consulente tecnico in ambito legale, prova a fare il quadro della situazione.
Cosa succede nei bambini quando subiscono abusi anche solo verbali?
«Nei bambini, anche solo se esposti a violenze verbali, si innesca uno stato di trauma psicoemotivo poiché vengono esposti ad aggressioni che non hanno mai subito prima in ambito familiare. Aggressioni attuate da parte di figure investite di un ruolo protettivo ed educativo che anziché aiutarli li maltrattano».
Cosa devono notare i genitori per capire che c'è qualcosa che non va nei figli?
«Nel bambino si attiva uno stato di disagio che, quando sono molto piccoli si manifesta soprattutto con alterazioni nel comportamento, mentre quando sono più grandi e hanno sviluppato una capacità di verbalizzazione vi può essere una chiara espressione verbale di disagio rispetto a quanto accade a scuola. Se succede qualcosa di anomalo il bambino esprime sempre il suo malessere e se i genitori sono attenti sono capaci di notare questo malessere».
Sarebbe corretto un turn over delle insegnanti delle materne o un controllo psicologico annuale per valutare lo stress?
«Più che un turn over sarebbe indicata una valutazione dello stress e dello stato psico-emotivo delle maestre che troppo spesso viene ignorato. Garantirebbe la tutela dei minori con cui si interfacciano e delle stesse maestre».
È possibile che personale scolastico e colleghe non vedano questi episodi?
«Spesso certi abusi non vengono alla luce finché non diventano evidenti e ciò succede anche per quanto riguarda i colleghi. In molte situazioni le segnalazioni di abuso sui bambini sono partite proprio da colleghe che hanno capito che qualcosa non andava. Non si può generalizzare».
Un consiglio alle mamme?
«Il consiglio migliore che posso dare è quello di osservare il proprio bambino e sviluppare un dialogo quotidiano con lui. Inoltre il confronto con altre mamme può essere utile per capire cosa accade agli altri compagni di classe del proprio bambino e di conseguenza in che ambiente è inserito».
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