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L'asilo degli orrori

Maltrattamenti all'asilo, i genitori denunciano altre "cose strane"

Dopo la sospensione delle due maestre proseguono le indagini: sentita la dirigente scolastica e iniziati gli interrogatori

Ventotto alunni. Non tutti in classe oggi. Ventotto alunni da far crescere e due maestre allontanate per maltrattamenti proprio su alcuni di quei 28 alunni del secondo circolo di Cassino in quella via Zamosh dove la città si incontra ogni giorno, punto di snodo e cruciale. Figli di ogni estrazione sociale tra quei banchi. I più "monelli", come li chiamano loro, subivano insulti oppure umiliazioni davanti a tutti come la testa reclinata sul banco o la posizione da "soprammobile". Difficile pure da ripetere. Figuriamoci da immaginare. Figuriamoci da vivere come genitori. Eppure quei video elaborati grazie alle autorizzazioni del sostituto procuratore Bulgarini e "studiati" dalla polizia giudiziaria giorno e notte sono eloquenti.
Per questo poco fa la dirigente scolastica si è trovata faccia a faccia con gli investigatori. Un colloquio con chi, probabilmente, avrebbe dovuto vigilare. Ma non c è alcun provvedimento o individuazione di responsabilità, solo un semplice colloquio all'interno di un fascicolo che non è affatto chiuso. Come non è chiuso un ambiente scolastico e tanti interagiscono ma vedono e magari tacciono. Ecco allora che il provvedimento dell'interruzione di un anno dall'attività scolastica è solo una misura d'urgenza, all'interno di una indagine lampo condotta dagli uomini del dottor Mascia che hanno dato la priorità ai piccoli allievi rispetto ad altra attività. Un primo provvedimento. Già si stanno raccogliendo altri elementi e iniziando ad ascoltare altre persone. Diversi i genitori che hanno notato "cose strane" e ora vogliono vederci chiaro. Anche oggi, come era immaginabile, qualche tumulto e qualche reazione da parte dei genitori che vanno varcato quella soglia per accompagnare i figli. Martedì alle ore 12 si terrà l'interrogatorio delle due maestre. Una delle due è difesa da Sandro Salera e Paolo Marandola.

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