Spazio satira
Economia
21.12.2018 - 18:00
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Il governo assicura che l'aumento dell'Iva "non ci sarà" né quest'anno né nei prossimi anni. Ma la revisione delle clausole di salvaguardia Iva per gli anni 2020-2021 è contenuta nella relazione tecnica che accompagna il maxi-emendamento alla legge di Bilancio e prevede un aumento di 23,1 miliardi nel 2020 e di 28,7 miliardi nel 2021. È l'effetto del ritorno "integrale" delle clausole di salvaguardia, che per il 2019 il governo è riuscito a scongiurare.
«Non c'è un aumento dell'Iva quest'anno e non ci sarà nei prossimi anni - garantisce il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio -. Come abbiamo dimezzato quest'anno le clausole le dimezzeremo nei prossimi anni».
Ma a meno che non ci siano interventi, l'aliquota ridotta al 10% potrebbe salire al 13% nel 2020, mentre quella ordinaria attualmente al 22% potrebbe aumentare al 25,2 nel 2020 e al 26,5% nel 2021.
Un incremento che stando al Codacons «produrrebbe una maxi-stangata da quasi 1.200 euro annui a famiglia, solo per costi diretti dovuti alla maggiore imposta». Per il presidente dell'associazione, Carlo Rienzi, «portare l'aliquota ridotta al 13% e l'Iva ordinaria al 26,5% a partire dal 2021, avrebbe effetti disastrosi per l'economia producendo a regime un aggravio di spesa pari a circa 1.200 euro annui a famiglia, solo per costi diretti legati al rialzo dei prezzi e senza contare gli effetti indiretti che scateneranno rincari a cascata in tutti i settori».
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