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Le reazioni

Casilina, tanti gli alberi pericolosi: "Troppi morti e stragi sfiorate"

I sindaci incalzano: "Vanno abbattuti tutti". Lunghe le battaglie sostenute negli anni e tutte inascoltate dalle autorità competenti: "Ci sono sordità e ostinazione"

Ben 96 vite spezzate in 41 anni sulla Casilina, ai quali vanno ad aggiungersi Rudj Colantonio e Antonio Russo. I due ragazzi rimasti uccisi lunedì a Castrocielo a causa del crollo di un albero di pino che ha schiacciato la Smart sulla quale viaggiavano. Questi i terrificanti numeri che segnano inequivocabilmente la pericolosità del tratto locale della Casilina costeggiato da alberi ad alto fusto, pini marini e querce. Situazioni che da tempo destano preoccupazioni nei vari Comuni del Cassinate che chiedono interventi. Da ieri gli operai Astral sono al lavoro nel territorio di Villa Santa Lucia per alleggerire le chiome dei pini, intervento già programmato come evidenziato dal sindaco Antonio Iannarelli. Ma il problema resta a gran voce si chiede di «tagliare tutti gli alberi».

Proprio il sindaco Iannarelli dal 2009 lotta per la messa in sicurezza della Casilina, dove a gennaio è caduta una quercia e solo per fortuna non ha travolto e ucciso nessuno. «Ci sono troppi morti e stragi sfiorate tra incidenti e calamità su questa strada. Oggi ho inoltrato una nuova nota e sono in continuo contatto con Astral e Provincia. Poteva succedere ovunque, bisogna darsi una mossa».

Tra chi da tempo sta chiedendo interventi per la messa in sicurezza della Casilina c'è il sindaco di Castrocielo, Filippo Materiale. La corrispondenza del Comune con l'Astral e con la Provincia dura da anni ed è molto copiosa. Un voluminoso fascicolo che va dal 2014 al 2018 fatto di ordinanze, lettere e solleciti. L'ultima nota risale al 24 agosto dove si parla di «pericolo incombente».

«La tragedia che si poteva e si doveva evitare - afferma Materiale - Perché c'è sordità e ostinazione a non credere a chi sta sul posto. Il pericolo si può eliminare in un solo modo: abbattendo tutte le piante indistintamente».
Invece il sindaco di Piedimonte, Gioacchino Ferdinandi, il 30 agosto aveva emesso una diffida nella quale si relazionava all'Astral, alla Provincia e al Corpo Forestale sulla pericolosità degli alberi ad alto fusto lungo l'arteria. La risposta non c'è stata e il Comune, la scorsa settimana, è intervenuto per rimuovere un pino secco che destava preoccupazioni.
Le piante rappresentano un pericolo lungo la Casilina. Anche a Colfelice il sindaco Bernando Donfrancesco è dovuto intervenire con ordinanza per far abbattere una quercia pericolante. Il pensiero è unitario: «Bisogna tagliare gli alberi lungo la Casilina, bisogna evitare altre tragedie».

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