Spazio satira
Delitti a confronto
26.10.2018 - 21:57
"Non è necessario mostrare il pestaggio, basta mostrare il corpo. E il passaggio impercettibile è in questo non-detto che solo il cinema riesce a fare. Cucchi rifiuta il cibo, le medicine e usa il suo corpo facendo una scelta di campo: se ci pensate bene è da quando Ilaria mostra la foto di suo fratello martoriato che inizia a smuovere le coscienze": sono queste le parole del professor Beneduce dell'Università di Cassino – prima della proiezione di "Sulla mia pelle" - a descrivere la forza della lotta per la verità che non deve e non può passare attraverso la violenza.
Un tema affrontato a tutto tondo dalle 19 al "Deliri caffè bistrot" di Sora, dove si è svolto l'incontro organizzato dal Prc con Paolo Ceccano (segretario provinciale Prc-Se), con il segretario cittadino Luigi Pede e con il rappresentante nazionale Maurizio Acerbo sulle "Vite spezzate".
Ecco perché è stata messa a confronto la forza e il coraggio di Guglielmo Mollicone, Ilaria Cucchi (intervenuta telefonicamente) e Maria Tuzi, figlia del brigadiere Tuzi, che dopo tutti questi anni non hanno mai mollato la presa. "Chiedo che ci sia giustizia per Serena e che venga applicata realmente, "ha precisato papà Guglielmo prima del dibattito". "Una giustizia che deve essere trovata davvero per tutti" ha aggiunto Maria Tuzi, che ancora una volta ha ribadito che suo padre non si è suicidato. "La storia di Stefano è quella di tutti noi, la voce degli ultimi", ha infine ricordato Ilaria Cucchi prima della proiezione del film che "non è un film sul processo ma sulla storia del ragazzo Stefano, coinvolto in una situazione assurda" ha concluso. In diretta.
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