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La vicenda

Vendetta di fuoco contro la ex nel giorno del suo compleanno: tragedia sfiorata

Voleva incendiare il locale dove la ragazza stava festeggiando i 18 anni. Il piano sventato dalla madre che ha denunciato il figlio ai carabinieri

Si deve al coraggio di una madre che ha chiamato i carabinieri per segnalare loro il progetto malsano pensato dal figlio se ieri sera a Priverno non si è assistito ad una tragedia. Un ventiduenne del luogo, di buona famiglia, ma tossicodipendente e con un recente arresto a carico per aver cercato di accoltellare i fratelli, aveva predisposto nei minimi particolari il piano che lo avrebbe portato ad incendiare nella serata un ristorante sito in località Farneto a Maenza, "reo" di ospitare il compleanno di 18 anni della ex fidanzata che lo aveva da poco mollato.

Verso le 14.30, alla stazione dei carabinieri di Priverno è infatti arrivata una telefonata della donna che segnalava come all'ora di pranzo, il giovane le avesse mostrato tre bottiglie incendiarie appositamente confezionate per realizzare l'intento delittuoso. Il maresciallo Andrea Rossi non ci ha pensato un attimo e si è messo sulle tracce del giovane che conosceva già bene avendolo arrestato a fine maggio, al termine di una nottata turbolenta. Dopo aver girato in lungo e in largo con la propria auto, verso le 17 il Carabiniere è riuscito ad incrociare e a fermare il giovane che in quel momento, forse resosi conto di quanto assurdo fossero le sue intenzioni, ha deciso di collaborare. Ha quindi accompagnato il militare in un terreno sito in località Colle San Pietro dove aveva nascosto uno zainetto con all'interno le tre bottiglie ripiene con liquido infiammabile, probabilmente benzina, e pezzi di metallo come schegge ferrose e chiodi, munite tutte di stoppini per l'accensione e un accendino. In una successiva perquisizione domiciliare è stata rinvenuta una scatola con altri chiodi in ferro di varie misure.

A quel punto il maresciallo Rossi lo ha quindi accompagnato in caserma dove ha raccolto la confessione del giovane che ha rivelato quanto aveva congegnato in tutti i particolari. In base agli articoli 1 e 2 della legge 895 del 2 ottobre 1967 in materia di esplosivi, il pubblico ministero Luigia Spinelli ha quindi ordinato l'arresto per fabbricazione e detenzione illegale di ordigni esplosivi e che venisse tradotto direttamente in carcere dove resterà ristretto in attesa dell'interrogatorio di garanzia (che dovrà essere svolto entro cinque giorni dal fermo). Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro ed è attualmente conservato presso la stazione dei carabinieri di Priverno.

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