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La ricostruzione

Strage familiare di Esperia: domani l'autopsia sui tre corpi

La tragedia della famiglia Paliotta ha sconvolto tutti. Gli inquirenti continuano a indagare, a scavare sul movente. Ma il paese rifiuta l'idea

Ancora ventiquattr'ore e l'autopsia spazzerà via ogni dubbio offrendo una chiara ricostruzione della strage. L'incarico verrà affidato al dottor Margiotta domani mattina, così come disposto dalla procura di Cassino. Quindi avrà luogo l'esame sui corpi di Giovanni, Isabella e Mariano. E se non dovessero esserci impedimenti, il dottor Bulgarini darà contestualmente il nulla osta per il rilascio delle salme.

I funerali potrebbero - dunque - avere luogo già sabato ma forse oggi è ancora prematuro stabilire una data certa. Di sicuro, vista la commozione dell'intera comunità, ci si attende una partecipazione senza eguali: troppo grave la perdita di due ragazzi tanto giovani, figli, fratelli e nipoti di ogni singola famiglia del paese, sotto choc per l'accaduto.

L'autopsia servirà a chiarire, senza ogni ragionevole dubbio, se i colpi esplosi siano stati soltanto tre; se il padre nel momento della violenza fosse lucido; se la morte delle vittime sia sopraggiunta nell'immediatezza per l'esplosione dei proiettili. A fare da contraltare ai risultati autoptici, saranno quelli dell'analisi balistica, quelli dello stub (il "guanto di paraffina") effettuato anche sulle mani della moglie Flora e quelli della comparazione dei tamponi con tutte le tracce repertate su cellulari, accappatoi, asciugamani e vestiti. Pezzi di un puzzle a cui andranno ad aggiungersi i tabulati telefonici e altri accertamenti nelle mani dei carabinieri.

Neppure ieri è stato possibile per il magistrato ascoltare la maestra Flora, 51 anni, unica sopravvissuta alla strage: era fuori durante la mattanza. Quando poco prima delle 8 ha fatto rientro a casa, dopo una delle consuete passeggiate che amava tanto fare, ha trovato i suoi adorati ragazzi ormai senza vita nel letto e suo marito a terra. Solo il tempo di allertare il 118 e i carabinieri, poi il malore e il ricovero in ospedale dove resta sotto stretto controllo. Chissà se in quella manciata di minuti prima dell'arrivo dell'ambulanza che l'ha trasportata al Santa Scolastica avrà realizzato che non si era trattato di una rapina finita male, di un balordo che senza pietà aveva sterminato la sua famiglia. Ma che a strappare alle sue braccia Mariano e Isabella, di 27 e 19 anni, era stato proprio l'amore della sua vita.

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