Spazio satira
Lo studio
03.08.2018 - 13:00
Protesti, Frosinone è sul podio. La provincia ciociara è, infatti, terza in Italia per importo medio di protesti con 2.191 euro, subito dopo Fermo che è a 2.227 e Rovigo che è a 2.247.
I dati, elaborati da Unioncamere-InfoCamere, si riferiscono al periodo che va da gennaio a settembre 2017. Il confronto è stato effettuato su 104 province. Frosinone ha 6.605 protesti. In questo caso è dodicesima in Italia. Per numero complessivo di protesti è Roma con oltre cinquantamila la prima in Italia, seguita da Milano che ne ha 33.216 e Napoli che ne ha 27.040.
Il grosso, però, è rappresentato dalle cambiali: in Ciociaria sono 5.955 per un importo medio di 1.914. Quest'ultima cifra è la più alta d'Italia davanti ad Ancona che è a 1.797 euro e a Bergamo con 1.646.
Dando uno sguardo al resto del Lazio Roma presenta un valore medio di protesti di 2.112 euro ed è settima in Italia, mentre per le cambiali è 25.853 pe run importo medio di 1.549 euro. Latina, invece, è diciottesima con 5.784 protesti pe run importo medio di 1.919 euro, di cui 5.148 cambiali per un importo medio di 1.612 euro. Rieti è quarantaduesima con 991 protesti per un valore di 1.551 euro e 871 cambiali e un importo medio di 1.230 euro. Viterbo è quarantaquattresima con 1.534 di importo medio per i 1.942 protesti, di cui 1.544 cambiali per un importo medio di 1.059 euro.
In coda alla classifica nazionale ci sono La Spezia che ha 438 protesti per un importo di 330 euro e 415 cambiali per 257 euro. Quindi Belluno che ha 326 protesti per 614 euro e 318 cambiali per 522 euro. Tra le migliori anche Livorno con 2.144 protesti, ma un importo da solo 700 euro con 2.016 cambiali per un importo di 607 euro.
Lo studio di Unioncamere ha evidenziato che rispetto al 2014 i protesti in Italia si sono dimezzati. Si sono infatti ridotti del 47% di numero e del 61% per valore. Dimezzate anche le cambiali con un meno 70% in termini di valore, in frenata del 36% gli assegni che si dimezzano in termini monetari. Fra gennaio e settembre 2017 in oltre 385 mila sono dovuti ricorrere a un pubblico ufficiale per notificare la mancata accettazione di una cambiale o di un assegno per un valore complessivo di 630 milioni. Otto su dieci sono cambiali, mentre il restante 20% è rappresentato da assegni.
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