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Droga a fiumi, soldi sporchi e investimenti: ecco gli affari della criminalità

Partite di sostanze stupefacenti arrivano continuamente nel territorio. Il sud della provincia meta privilegiata delle bande

Un mondo sommerso, che affiora con prepotenza. Fiumi di droga che scorrono in uno spazio invisibile, spacciatori nascosti negli abissi del malaffare, furbi e ramificati. Una articolazione criminale che deve rispondere a una domanda sempre crescente di hashish, marijuana, cocaina, più il "ritorno di fiamma" dell'eroina e qualche pastone di crack. Forniture spesso difficili da far arrivare per i continui controlli delle forze dell'ordine che, negli ultimi mesi, hanno sequestrato diversi chili di "roba", eppure il mercato non conosce crisi nonostante i prezzi al dettaglio siano pure lievitati. Magari si cambiano le coordinate dell'approvvigionamento, con varianti e stratagemmi, per raggiungere un fine sempre identifico a se stesso: far arrivare le partite nella piazza più potente della provincia, vero punto di incontro e di snodo di tre regioni e di cinque province. Ecco perché il traffico di stupefacenti è sempre "pesante" e si articola su diversi canali. Occhio sempre vigile quello della procura della Repubblica che ha coordinato, tra le altre, inchieste importanti come quella condotta dai Carabinieri e denominata "La Storia infinita". Occhio vigile ma anche interrogativi, soprattutto legati a un altro fiume sotterraneo, quello dei proventi illeciti e del loro reinvestimento.

Procuratore D'Emmanuele, qual è secondo lei la situazione della bassa provincia?

«Parliamo di Cassinate: qui abbiamo un'emergenza criminale che è quella della droga. È presente in tutti i centri, piccoli e grandi. Questo è il problema principale da affrontare. E, come già detto in altre occasioni, visto che c'è questo commercio fiorente della droga, l'attività investigativa deve fare attenzione alla circolazione del denaro. I profitti del traffico di stupefacenti dove vengono investiti? Nelle tasche di chi arrivano? E dalle tasche che direzione prendono?»

Lei ha un'idea?

«Più che un'idea, bisogna guardare giorno per giorno la realtà e capire che tipo di indagini dobbiamo fare».

Possiamo dire che la piazza di Cassino è la più importante e potente della provincia?

«Sì, e sicuramente è la più organizzata».

Per la vicinanza con la Campania?

«Non solo per la prossimità con la Campania ma anche con la fascia costiera o con il percorso autostradale e per le superstrade che ci sono qui. Stiamo guardando, giorno per giorno, a una evoluzione criminale che c'è qui a Cassino con diversi gruppi dediti a questa attività di spaccio».

In guerra tra loro?

«Non abbiamo elementi, ma abbiamo un commercio florido delle sostanze stupefacenti».

Perché c'è clientela...

«Sì - risponde il procuratore Luciano D'Emmanuele - perché c'è clientela e, quindi, io vorrei conoscere qual è la destinazione del denaro che viene incassato».

Dopo "La Storia Infinita" aveva lanciato un appello ai commercianti della piazza affinché collaborassero con le forze dell'ordine. Oggi l'invito a denunciare potrebbe essere rivolto anche a chi vive determinate zone affinché parli?

«È sempre auspicabile che la cittadinanza collabori, ma se non accade devono provvedere le forze di polizia».

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