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L'anno del record al contrario

L'anno del record al contrario

Ambiente

L'anno del record al contrario

Il record, anche quest'anno, c'è stato. Solo che, per le giornate di superamento dei limiti per le polveri sottili, nel 2016 si è raggiunto il minimo. Bisognerà vedere se basterà. Fino a qualche settimana fa, infatti, Frosinone era seconda in Italia dietro a Torino. Ed è presumibile che la lotta sarà proseguita fino all'ultimo. Al 6 dicembre Torino aveva 62 giornate oltre i limiti, Frosinone 59, Venezia 53, Milano 52 e Padova 50. Fatto sta che, nell'anno appena concluso, Frosinone Scalo ha registrato 85 superamenti dei limiti giornalieri previsti per il pm10. Con una chiusura, il 31, a quota 178, oltre tre volte sopra i limiti,allo Scalo e 75 nella parte alta.

A livello provinciale il dato peggior è quello di Ceccano, con 89 giornate e 182 microgrammi per metro cubo a san Silvestro. Una situazione consolidata negli anni, a testimonianza che il problema dell'inquinamento atmosferico coinvolge tutta la Valle del Sacco da Colleferro praticamente fino a Cassino. E non è un caso che, nel 2016, la procura di Frosinone abbia deciso di aprire un'inchiesta per valutare le cause dell'inquinamento.

Tanto più che il particolato fine e sottile, come attestano studi scientifici e gli stessi rapporti dell'Arpa, nuoce pericolosamente alla salute. Il dipartimento di epidemiologia del Lazio ha riscontrato «un aumento significativo della mortalità naturale dello 0,81% per ogni incremento di 10 microgrammi per metro cubo di Pm10. Risulta anche una frequenza degli accessi al pronto soccorso per cause respiratorie dello 0,96% per ogni incremento di 10microgrammi per metro cubo. Le stime di effetto tra incrementi di Pm10 e gli altri esiti sanitari forniscono delle indicazione di una possibile associazione positiva ma non si raggiunge la significatività statistica a causa di una bassa numerosità di casi».

E mancano i dati del Pm2,5 ancor più pericoloso. Recentemente, l'Associazione medici di famiglia per l'ambiente ha rilevato l'alta incidenza nel distretto sanitario di Frosinone delle morti per tumore alla trachea e al polmone. Se si aggiungono i risultati degli effetti dell'inquinamento del fiume Sacco sulla popolazione che vive in prossimità delle rive del corso d'acqua (per l'esposizione agli inquinanti e per il consumo di prodotti coltivati o allevati in loco), la situazione è di allarme sociale.

Frosinone, negli ultimi due anni, è stata la città capoluogo con il maggior numero di superamenti annui per le polveri sottili. Da tredici anni a questa parte, mai la centralina dello Scalo aveva registrato appena 85 violazioni. Non si era mai scesi sotto quota cento, con un valore minimo di 108 registrato nel 2010 e nel 2011.

Al contrario il record negativo in assoluto è rappresentato dai 140 sforamenti del 2006. Le particolari condizioni atmosferiche di quest'anno, soprattutto nella prima parte della stagione, hanno offerto un contributo fondamentale. Ora la speranza è che, in futuro, si possano abbattere ulteriormente i valori del Pm10. Valori che, già allo Scalo, presentano una situazione differente, data dai 36 sforamenti dell'anno appena concluso.Al massimo al polivalente si è raggiunta quota 59 nel 2015. Per il resto i valori hanno oscillato tra i 46 del2014 e i 57 del 2012.

Altrettanto preoccupante, come a Frosinone Scalo, è la situazione di Ceccano. I superamenti di quest'anno sono stati 89 e variano da un minimo di 42 del 2010 ai 121 del 2015. Anche Cassino presenta alti valori di polveri sottili: si va dai 47 sforamenti del 2010 ai 75 del 2012, arrivando ai 57 del 2016. Alatri ha chiuso il 2016 a 49 violazioni,ma in passato è stata per ben due volte a 77 (nel 2011 e 2012).

Dopo Alatri c'è Ferentino con 26, che spesso ha viaggiato tra i 50 e i 60 superamenti, con un massimo di 65.

Ad Anagni sforamenti più che dimezzati in un anno (da 28 a 13). Negli ultimi anni, nella città dei papi al massimo si è toccata quota 38. A far da contraltare a tutti questi superamenti c'è la centralina di Fontechiari che ha chiuso il 2016 a 2 superamenti contro i 3 del 2015 e i 10 del 1014 e gli 11 del 2011. In un'occasione, nel 2013, si ci è fermati ad appena uno sforamento.

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