Spazio satira
Villa Santa Lucia
09.09.2025 - 07:00
Palloncini bianchi, striscioni e lacrime. Un dolore senza fine ieri nel momento dell’ultimo saluto a Giuseppe Risi, l’operaio di 37 anni di Villa Santa Lucia morto dopo essere uscito di strada con la sua Opel Meriva in via Verdi. L’impatto con una quercia secolare non gli ha lasciato scampo: dopo aver accompagnato i familiari a casa era tornato a Piumarola, dove era in corso una festa organizzata da un’associazione. Ore spensierate prima dell’incidente fatale. La chiesa di Santa Lucia ieri non è riuscita a contenere i tanti, tantissimi amici giunti a Villa Santa Lucia per dirgli addio.
Una persona oltremodo stimata, «punto di riferimento per tanti, una presenza vera, sincera e genuina» come aveva ricordato a pochi minuti dall’incidente fatale il sindaco Orazio Capraro che proprio per la giornata di ieri ha proclamato il lutto cittadino, le bandiere esposte a mezz’asta sugli edifici pubblici e alle 11 l’invito a tutti i cittadini, alle attività commerciali e gli uffici pubblici a osservare un minuto di silenzio. Un’intera comunità ieri si è stratta attorno alla famiglia di Giuseppe, sposato e papà di due bambini, condividendo un dolore che lascia senza parole. E a testimoniare quanto Giuseppe fosse amato è stato il fiume di gente che ha raggiunto Villa Santa Lucia per dirgli addio. Le parole di don Andrea hanno commosso i presenti, ma ancor più quelle della nipote Giorgia: «Voglio ricordarti sempre felice, come meriti di essere ancora. Cercherò di imitare tutti i tuoi passi. La tua assenza sarà incolmabile». Poi palloncini bianchi lasciati volare in alto nel suo ultimo viaggio terreno, accompagnato dalle note di “Liberi liberi” di Vasco Rossi.
Nella stessa notte in cui Giuseppe ha trovato la morte, un’altra tragedia: il diciannovenne Francesco Marrocco è uscito fuori strada con la sua Chevrolet in via Appia a Cassino colpendo un muretto e ribaltandosi in un campo. L’auto ha preso fuoco non lasciandogli scampo. E oggi pomeriggio al Selvone i funerali del giovanissimo studente, appena diplomato all’Itis.
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