Spazio satira
Il cordoglio
25.10.2023 - 10:00
Proprio lì dove tutto è iniziato, i primi calci al pallone, fino all'esordio da professionista. Ieri una folla commossa ha accolto il feretro di Antonio Colagiovanni. Tanto che la chiesa del Sacro Cuore non è riuscita a contenere tutti coloro che hanno voluto rendere omaggio all'ex campione. Familiari, parenti, tifosi, amici, i giovanissimi dello "Sterparo", i ragazzi che allenava Antonio, e qualche responsabile in rappresentanza della società del Frosinone Calcio.
Tutti sono rimasti in religioso silenzio fino alla fine, quando sono volati in cielo decine di palloncini gialli e azzurri. I colori della sua squadra, della sua città, in un attimo sono scomparsi tra le nubi, grigie, così come se ne è andato Antonio Colagiovanni, in pochissimo tempo. Uno striscione appeso all'esterno della chiesa recitava: "Hai vissuto una vita da leone. Colagiovanni a te rendiamo onore". Un nome, una storia e troppi ricordi che resteranno nei cuori della città.
Il ricordo
Vecchie glorie. Alcuni ex calciatori come Luigi Cipriani, Angelo Brunello, Giuliano Farinelli, Paolo Santarelli, Luciano Vescovi il suo allenatore quando il Frosinone giocava in interregionale. Erano gli anni Novanta. E poi in C2. Fino al suo famoso gol contro il Cagliari in una C1 anni Ottanta. Impossibile dimenticarlo. Il ricordo anche della Battipagliese, in un post sui social, per l'ex giocatore protagonista di tre campionati con la squadra campana.
Una persona semplice e sempre disponibile, così l'ha ricordato don Fabio Fanisio, parroco della chiesa del Sacro Cuore, durante l'omelia. «Una morte così rapida, una persona così cara che ci ha lasciato a tutti nel cuore un pensiero di tristezza. In ognuno proporzionato al legame che aveva con Antonio. La manifestazione dell'affetto testimoniano tanto. Ripensando alla sua storia, un ragazzo comune che ha vissuto qui nel quartiere del Sacro Cuore insieme ad altri giovani. L'amore per lo sport e quella che è stata poi la sua scelta di vita.
Oggi è strano parlare qui con lui. Questo cammino che Antonio ha fatto della sua vita ritrova compimento e luce. Antonio ha vissuto tutto il calvario e in questi attimi di vita si ci accorge come la vita del Signore sia simile a molti di noi. Un momento buio fatto di mille situazioni. Oggi siamo qui a ricordare Antonio per la sua tenacia, la sua disponibilità, per il suo vivere in semplicità. Aveva una grande capacità di intuire e di mettersi al bisogno di tutti. Tanti ragazzi oggi salutano il loro mister. Sia per voi un grande esempio di vita. Antonio non è morto ma vive in Cristo. La luce illumina, la voce rischiara, sostiene e dà la vita».
Antonio oggi lascia un vuoto. Ma sarà sicuramente riempito dai ricordi e dalle tante emozioni che ha regalato ai suoi tifosi.
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