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Il compleanno speciale

Federlazio, cinquant'anni e non sentirli. Nino Polito: «Guardiamo al futuro»

L'associazione di categoria traccia il bilancio di un'epoca ma resta ancorata all'attualità. In prima fila le imprese associate. In sala tutti i vertici delle istituzioni

Federlazio festeggia i primi 50 anni e guarda al futuro. Questo il senso del convegno in corso all'hotel Colaiaco di Anagni. All'evento dell'associazione di categoria della piccola e media impresa c'erano tutti: il procuratore della Repubblica Antonio Guerriero, il questore Domenico Condello, il colonnello dei carabinieri Alfonso Pannone e il tenente colonnello della guardia di finanza Gaetano Maragliulo. Ma anche i deputati Massimo Ruspandini, Nicola Ottaviani, Paolo Pulciani, i consiglieri regionali Mauro Buschini e Pasquale Cicciarelli, i sindaci Riccardo Mastrangeli (Frosinone) e Daniele Natalia (Anagni), il vice presidente della Provincia Alessandro Cardinali e moltissimi altri politici. In sala anche Miriam Diurni, presidente di Unindustria Frosinone e Domenico Polselli, presidente della Banca Popolare del Frusinate.

Poi naturalmente tutti i vertici di Federlazio: il presidente regionale Silvio Rossignoli, quello della federazione di Frosinone Nino Polito, i direttori Luciano Mocci e Massimiliano Iannucci. Non sono passati inosservate le presenze dei past president, a cominciare da Alessandro Casinelli e Silvio Ferraguti. È toccato a Nino Polito ripercorrere velocemente mezzo secolo di presenza sul territorio. Lo ha fatto al termine di un video significativo, che ha rappresentato pure un'occasione per ricordare tempi che non è esagerato definire pioneristici. 

E proprio Polito ha sottolineato come la straordinaria capacità di Federlazio sia quella di sapersi sempre adattare alle circostanze per rappresentare al meglio gli interessi delle imprese. Di particolare interesse l'intervento del "ciociaro" Carlo Salvatori, presidente onorario di Lazard, che ha fatto il punto sull'attuale situazione geopolitica e sulla crisi energetica. Forte e chiaro il messaggio di Federlazio al territorio: non bisogna mai smettere di programmare il futuro.

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