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La situazione

Operazione "Ultima corsa". Pamela De Silvio sceglie il silenzio

Si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Ieri l'interrogatorio nel carcere di Rebibbia. Il suo legale ha chiesto una mitigazione della pena

Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Pamela De Silvio, 32 anni, finita in carcere per l'operazione "Ultima Corsa". Ieri l'interrogatorio nel carcere di Rebibbia, dove era stata tradotta martedì, dopo essersi costituita in questura. La donna, infatti, poco dopo le 17 di martedì ha raggiunto gli uffici della squadra mobile, accompagnata dal suo avvocato Luigi Tozzi, e si è costituita. Per lei, si sono così aperte le porte del carcere di Rebibbia. La trentaduenne è accusata di spaccio nell'operazione scattata alle luci dell'alba del 14 settembre scorso.

Operazione che ha portato a eseguire undici ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di sette uomini e quattro donne, altri due sono agli arresti domiciliari. Obbligo o divieto di dimora per altri quattro. Sono quasi tutti appartenenti a quattro famiglie sinti di Sora. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio, all'usura e all'estorsione. L'operazione è stata coordinata dalla procura di Cassino su Sora e Isola del Liri e condotta dagli agenti della squadra mobile della questura di Frosinone. Pamela De Silvio si è avvalsa, come detto della facoltà di non rispondere. Il suo legale ha chiesto per lei una mitigazione della pena.

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