I fatti
19.09.2022 - 12:30
L'aveva già fatto all'inizio di agosto. Aveva sfidato le forze dell'ordine in un lungo inseguimento che gli era costato un primo arresto. E, l'altra notte, ha fatto il bis. Questa volta l'inseguimento è durato la metà del tempo, una mezz'ora contro un'ora circa della prima volta, e alla fine è stato arrestato non prima di aver speronato una volante della polizia e aver abbandonato l'auto, dandosi a un'ulteriore e inutile fuga a piedi per le campagne.
Per Diego Moscato, trentenne carrozziere di Ceccano, oggi è previsto il processo per direttissima. L'uomo, difeso dall'avvocato Giampiero Vellucci, è accusato di aver dato vita a un pericoloso inseguimento, iniziato nella parte alta di Frosinone, nella notte tra sabato e domenica. La polizia lo ha inseguito fino a Ceccano, sua città di residenza, tra manovre azzardate e sorpassi repentini.
Lo stesso carrozziere, ai primi di agosto, era stato arrestato dai carabinieri. Anche in quell'occasione per essersi dato alla fuga a bordo di un furgone. Quella volta, erano le 2 di notte del 4 agosto, il conducente del veicolo si era fermato all'alt dei carabinieri, ma poi era ripartito a tutta velocità, percorrendo, anche a senso unico, una serie di strade tra Frosinone, Ceccano e Supino. Per cinquantuno minuti si era sviluppato un inseguimento a grande velocità finché Moscato non era stato arrestato per resistenza pluriaggravata e continuata a pubblico ufficiale. Dopo la convalida, difeso sempre dall'avvocato Giampiero Vellucci, per lui era stato disposto l'obbligo di firma quattro volte a settimana. L'altra notte, poi, il nuovo inseguimento. Questa volta un po' meno intenso dell'altra, ma più pericoloso visto lo speronamento di una volante della polizia che tentava di bloccarlo.
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