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Il fatto

Isola di Ponza, servizio idrico: ecco le cisterne naturali

Si pensa alla possibile riattivazione delle aree sulla scorta della storica opera romana. L'input degli studenti dopo lo stop dell'Europa al trasporto via mare

Verranno ripristinate le cisterne naturali, sulla scorta della storica opera romana della Dragonara, per rifornire di acqua gli abitanti di Ponza? È quanto ci si chiede con sempre più insistenza sull'isola, alla luce delle preoccupazioni sorte dopo che, dal 15 settembre prossimo, la disposizione europea vieta il trasporto delle autocisterne di carburante sui traghetti così come sono strutturati oggi questi mezzi di trasporto. E l'acqua finisce anche lei nel mirino delle ansie degli abitanti dell'isola per via di queste normative comunitarie. Tra l'altro, a motivare la gente a far ricorso alle antiche cisterne, c'è stata la crisi idrica che, mai come quest'anno, il fenomeno, che ha riguardato in modo drammatico addirittura le zone delle aree peninsulari, ha sollevato, sull'isola, preoccupazioni per il futuro.

Tra le tante proposte di studiosi e di associazioni che consigliano di tornare a immagazzinare l'acqua piovana, significativa è quella di Martina Carannante che fa riferimento a un progetto scolastico, datato 2019, denominato "Adotta un monumento" , che ricorda l'adozione di un sito significativo per l'isola, che, per gli alunni, è la Cisterna Romana della Dragonara. «La classe II A dell'Istituto Tecnico Turistico Commerciale Carlo Pisacane di Ponza - ricorda la Carannante - ha partecipato al progetto "Adotta un monumento" con grande entusiasmo».

«Abbiamo scelto di adottare la Cisterna Romana della Dragonara - scrivono gli alunni - perché rappresenta una testimonianza lasciata dai Romani qui a Ponza, ed è quindi un modo per conoscere il patrimonio storico, artistico e culturale della nostra isola. Un tempo le cisterne erano fondamentali per la conservazione delle risorse idriche durante i periodi di siccità. Sulle isole, soprattutto quelle vulcaniche come Ponza, povere di risorse idriche, le cisterne sono gli unici impianti per garantire il fabbisogno d'acqua della popolazione. Quello della conservazione e tutela dell'acqua è ancora un tema molto sentito in tutto il bacino del Mediterraneo. Abbiamo scelto la Cisterna della Dragonara perché è tra le più belle e monumentali di Ponza: essa ci consente di fare un viaggio nel passato immergendoci nelle profondità della terra. Inoltre, è un monumento a noi caro perché con il nostro Istituto collaboriamo insieme alla Pro Loco di Ponza per le visite guidate al suo interno».

Un input, quindi alla rivalutazione operativa di queste strutture. E se l'impegno politico finora non ha risposto concretamente alla proposta, quello culturale, invece, si è subito attivato all'indomani del ‘proclama' studentesco.
La Pro Loco del posto, dove accolgono con il sorriso e la competenza informativa le sempre disponibili Filomena e Loredana, ha creato un concentramento turistico attorno alla Cisterna della Dragnonara al punto da farne un richiamo di forte attrazione per i turisti che a Ponza non cercano solo il mare. Contattando "VisitPonza" al numero 0771 80368, si ha la possibilità, fino al 17 settembre (poi tornerà in vigore l'orario precedente che stabiliva l'apertura solo il sabato e la domenica) di effettuare, tutti i giorni, l'Archeopercorso, con guida, dalle ore 10 alle 19, mentre, senza guida, si può accedere dalle 11 alle 13 e dalle 20 alle 22.

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