Spazio satira
L'intervento
13.07.2022 - 11:30
Imane Jalmous
«Non stiamo chiedendo di trasformare Frosinone in un comune musulmano. Ma stiamo semplicemente inserendo la religione all'interno di un ordinamento locale». A parlare è Imane Jalmous, esponente del Partito democratico; è stata candidata con la lista del Pd nelle ultime amministrative. Nonostante fosse alla sua prima esperienza politica, ha raggiunto un ottimo risultato con il numero delle preferenze ottenute (210). Cittadina italiana, professa la religione musulmana. Di origini marocchine è cresciuta a Frosinone, città in cui vive ancora oggi.
In merito alla realizzazione della moschea nel capoluogo ciociaro, Imane ha voluto replicare alle dichiarazioni, pubblicate nei giorni scorsi, di Sergio Arduini esponente di Destra sociale e candidato anch'egli alle ultime elezioni. «Invito il signor Sergio Arduini a leggere i principi fondamentali della Costituzione italiana – sostiene Jalmous – L'articolo 8 afferma che tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Quindi tutte le religioni, diverse da quella cattolica, hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, purché non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano».
Attualmente la comunità musulmana di Frosinone si riunisce in via Mària, dove da diversi anni c'è una sala di preghiera. Il problema sollevato è che questo luogo non è consono. «Noi chiediamo di trasferirci da uno scantinato – continua – da un garage poco decoroso in un altro luogo, sempre privato. Un posto più adeguato e che il Comune possa riconoscere come opportuno per ospitare queste attività, non solo di preghiera ma anche come posto in cui tutti possano riconoscersi e condividere usi, costumi e festività. Mi sembra quindi fuori luogo – aggiunge – riportare il tutto a una questione ideologica o di cittadinanza, perché i musulmani sono cittadini italiani come me».
Quindi la proposta di inclusione e scambio fra le diverse religioni presenti sul territorio. «Invito tutti i politici di Frosinone a un dialogo interreligioso che possa favorire l'abbattimento di barriere, di razzismo, discriminazione e allontanamento – spiega Jalmous – Temi fondamentali che un'amministrazione appena insediata dovrebbe affrontare». Ricorda Jalmous: «Da bambina sono cresciuta in una realtà cattolica. A Castelmassimo insieme a don Andrea Coccia ho avuto il piacere di partecipare a un progetto di inclusione e integrazione per tutti i bambini della comuntà residente sia di origine straniera, di altra fede non cattolica, bambini poco abbienti o con disabilità. Questo è il modello che io proporrei».
Da qui l'appello all'amministrazione comunale: «Spero che prendano le scelte giuste, a maggior ragione perché la spesa della moschea è privata e non grava sulle casse comunali». La moschea a Frosinone rappresenterà un luogo di condivisione. «Finalmente la comunità musulmana avrà a disposizione un luogo nel quale poter festeggiare anche i propri momenti e i propri avvenimenti religiosi», conclude Imane Jalmous.
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