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La situazione

Cassino Plant, sono tempi bui: contratti di solidarietà in scadenza

Automotive, il piano industriale resta vago: occhi puntati sul 10 al Mise per capire se ci sarà la mission degli stabilimenti. Fiom programma stato di agitazione

Contratti di solidarietà in scadenza per gli operai del Plant di Cassino e tempi nebulosi sulla salita produttiva del Grecale. Basta questo a rendere l'immagine della foschia intorno allo stabilimento laziale dove si lavora a singhiozzo e le tute rosse vanno assottigliandosi, scivolando ormai al di sotto della soglia dei 3.000 con i recenti accordi sugli esuberi.

Se il piano industriale "Date Forward 2030" di Tavares ha illustrato genericamente la mission della multinazionale tra macro obiettivi (ricavi stratosferici e il 100% dei veicoli elettrici in Europa in 8 anni) ha anche sottilmente lasciato presagire che sugli stabilimenti italiani la certezza, per quanto la multinazionale si possa impegnare, non ci sarà mai: a prevalere saranno le variabili del mercato dell'auto.

Al netto di ogni considerazione c'è un'altra tappa che potrebbe essere dirimente, quella di giovedì 10 al Mise. I sindacati sperano di vedere l'azienda al tavolo e di capire le produzioni immaginate per ogni stabilimento. La Fiom, nel frattempo, ha già programmato lo stato di agitazione e avviato assemblee.

E al tavolo proporrà un accordo che garantisca l'occupazione e il rilancio della filiera. Ecco i capisaldi: una missione strategica per gli enti centrali sulle direttrici dell'innovazione digitale; transizione negli stabilimenti di motori e meccaniche nella componentistica di nuova generazione; confronto sulla nascita della gigafactory; mantenimento degli impianti per le produzioni mass market, premium e di lusso; ammortizzatori sociali straordinari per la fase di transizione; formazione e rimodulazione dell'orario.

Ed è il segretario Fiom di Frosinone-Latina, Donato Gatti ad aggiungere: «Quello che manca è un piano industriale che preveda le missioni, stabilimento per stabilimento. Pensiamo a Cassino, a breve sarà esposto il suv Grecale. Ma la sua presentazione è un concetto ben diverso dal lancio della produzione. E ancora oggi non "corre" sulle linee. Doveva partire
a fine 2021, poi a inizio 2022, adesso la vera salita produttiva si dovrebbe avere a giugno. Non c'è da
essere entusiasti! Con l'arrivo del suv i contratti di solidarietà saranno rinnovati oppure no? Troppe incognite. Spero che per il territorio ci possa essere qualcosa di sostanzioso anche sull'elettrico
perché, al momento, a Cassino non esiste. Il Grecale, infatti, andrà sulla piattaforma Giorgio che già esiste. E un solo nuovo modello non basta a saturare».

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