Spazio satira
Operazione 'Dune'
22.02.2022 - 10:30
È scattata alle prime luci del mattino di ieri l'operazione denominata "Dune", che ha portato i carabinieri a eseguire un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Latina Giorgia Castriota nei confronti di sedici persone, compreso il sindaco di Sabaudia Giada Gervasi, indagate a vario titolo per i reati di peculato, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico. Ai domiciliari, oltre al primo cittadino, anche l'ex assessore Innocenzo Angelo D'Erme, l'ex direttore del Parco nazionale del Circeo Paolo Cassola, il consigliere comunale Sandro Dapit, Giovanni Bottoni (assessore a Pontinia ma coinvolto per l'attività lavorativa svolta nel Comune di Sabaudia), Edoardo Piovesana, Giuseppe Pellegrino, Erasmo Scinicariello, Riccardo Guglielmi, Stefano Malinconico, Angelo Mazzeo e Luigi Manzo.
Divieto di dimora, congiuntamente alle misure cautelari interdittive, invece, nei confronti di Quirino Alessi, Gianni Giuseppe Polidoro, Alessandro Rossi, carabiniere forestale nato ad Alatri nel 1966, e Fabio Minotti, funzionario del Comune di Sabaudia, classe '71 di Frosinone. In totale, nell'ambito dell'inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dai sostituti Antonio Sgarrella e Valentina Giammaria, seguita dal procuratore della Repubblica Giuseppe De Falco, sono trenta le persone indagate. L'inchiesta, sfociata nell'opera zione condotta ieri dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Latina, diretti dal maggiore Antonio De Lise e coordinati dal comandante provinciale Lorenzo D'Aloia, coadiuvati dai nella fase esecutiva dei Comandi Provinciali dell'Arma di Roma e Varese, ha preso il via nel novembre del 2019 dopo il tentato incendio alla centrale termica dell'Ente Parco nazionale del Circeo e le minacce rivolte al comandante dei carabinieri forestali di Sabaudia.
In particolare, sulla scorta delle dichiarazioni fatte da Giovanni Scavazza, condannato in primo grado per quei fatti rispetto ai quali è pendente il giudizio d'appello, i carabinieri della stazione di Sabaudia, diretti dal luogotenente Pietro Maglione, congiuntamente ai colleghi del Comando Provinciale, avviarono indagini serrate sulle concessioni demaniali. «Per quanto in particolare emerge allo stato delle indagini – si legge nel comunicato diramato ieri dalla Procura – tutte le quarantacinque attività balneari presenti sul lido di Sabaudia risulterebbero aver goduto, nel tempo, di favoritismi e privilegi all'interno del Comune di Sabaudia». L'attività d'indagine, anche attraverso le intercettazioni telefoniche, ha aperto la pista su altri tre filoni investigativi. Un primo filone riguarda contestate condotte di turbativa d'asta, falso, corruzione e concussione che sarebbero stati commessi nel Comune di Sabaudia.
A finire sotto la lente, soprattutto la Coppa del Mondo di canottaggio, «con riferimento alla quale appaiono favorite ditte compiacenti all'amministrazione comunale – si legge ancora nella nota della Procura – sia nella realizzazione del campo di gara, sia nell'affidamento del servizio di manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione, per un giro di affari di circa un milione di euro». Il secondo filone, invece, ha portato a ipotizzare episodi di peculato, corruzione e falso che sarebbero stati compiuti da appartenenti ai carabinieri forestali di Sabaudia riguardo all'attestazione di necessità, per presunti motivi di incolumità e sicurezza, di interventi per il taglio di alberi che, secondo le ipotesi della Procura, sarebbero stati finalizzati a favorire ditte compiacenti alle quali tali opere venivano affidate.
Infine, l'ultimo filone d'inchiesta riguarda presunti episodi di turbativa d'asta che sarebbero stati commessi dall'allora direttore del Parco, «il quale – così nel comunicato – aveva affidato ad alcuni imprenditori a lui vicini la realizzazione di progetti sul cambiamento climatico, prima ancora che la relativa determina fosse discussa e approvata».
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