Il punto
13.12.2021 - 19:28
Se la mobilitazione sindacale su Cassino Plant si fa sentire, quella locale - intesa almeno come parvenza di mobilitazione - fa acqua da tutte le parti.
Ma sul piano locale si vive discretamente in una sorta di deserto dei Tartari, pur non sentendo il "calore" afoso dei rischio produttivo e occupazionale. Spaventerà, forse, il gigante Stellantis ma almeno qualche tentativo congiunto tra territorio e regione potrebbe contribuire al pressing sul Governo per reindustrializzare il Paese o almeno per "buttare" un occhio all'area industriale del basso Lazio dove viaggia l'Alfa Romeo e pure la Maserati. Una terra che ospita uno dei siti produttivi più all'avanguardia del gruppo e un segmento che non ha doppioni nell'universo Stellantis.
Solo per fare alcuni esempi: consulte accalorate ma inefficaci. Lettere al ministero e fotografie nitide - da parte dei sindaci - del dramma sociale che si riversa in tutti i comuni della provincia, cassinate in primis, ma improduttività sul lato pratico. Tavoli regionali ben immaginati e strutturati ma, allo stesso tempo, svaniti! O, comunque, poco incisivi nelle politiche nazionali dove si dovrebbe andare a giocare la partita del futuro industriale di un intero sistema-Paese. Una sfida che può impoverire un territorio o rimetterlo in pista. Uno slancio politico e istituzionale che viaggia come le linee di montaggio, a rilento! In realtà, sull'enorme realtà produttiva del basso Lazio si parla molto e si incide poco!
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