I fatti
01.12.2023 - 14:26
L'orso nella fontana a San Donato Val di Comino
Gli incontri, anche molto ravvicinati, con gli orsi marsicani si moltiplicano e l'allarme tra i residenti cresce. Così anche la politica si mobilita. O almeno prova a farlo. Gli ultimi episodi avvenuti nei paesi del versante laziale del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise ripropongono la necessità di affrontare rapidamente il problema. L'obiettivo è obbligato: una soluzione che consenta alla popolazione di convivere serenamente con gli orsi. Il che sta diventando complicato da quando, sempre più frequentemente, gli animali raggiungono i centri abitati. È accaduto a San Donato Val di Comino con un esemplare fotografato nella fontana della villa comunale, ad Alvito dove un giovane per evitare l'impatto con un orso si è ribaltato con l'auto alle porte del paese e dove un'azienda agricola ha denunciato di aver subìto danni dalla visita del plantigrado che ha distrutto un pollaio e messo in fuga diverse caprette.
E poi pecore sbranate a Settefrati e il pauroso faccia a faccia di Pescosolido, dove marito e moglie si sono ritrovati un orso sul terrazzo, con l'uomo rimasto ferito per sfuggire a una zampata. Il consigliere comunale Alessio Apruzzese è preoccupato. Raccoglie i timori dei residenti e propone un'adunata generale. «Il mio pensiero va innanzitutto alle persone coinvolte, agli allevatori e alle tante aziende agricole che operano nel versante laziale del Parco. A loro va tutta la mia solidarietà e vicinanza - dice Apruzzese -. L'orso che si avvicina ai centri abitati non può diventare un'abitudine, metterebbe seriamente a rischio la sicurezza della popolazione. Un orso che si aggira ripetutamente per i centri storici e magari sale sui balconi, come è accaduto a Pescosolido, non è una buona notizia. Più volte ho portato all'attenzione di tutti l'importanza della pratica della semina di terreni nell'habitat naturale dell'orso.
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