La denuncia
16.09.2021 - 13:30
Ancora un fatto violento all'interno delle carceri laziali.
I sindacalisti evidenziano come «l'istituto di Frosinone è diventato ormai un campo di battaglia, è una mina vagante dove il personale si reca a lavorare con l'angoscia, perché consapevole che ogni giorno corre il rischio di finire in ospedale o peggio. Qualcuno ha parlato di inaudita mattanza riferendosi ai fatti avvenuti a Santa Maria Capua Vetere, ma nessuno parla o si preoccupa della mattanza della Polizia Penitenziaria che ogni giorno avviene nelle carceri, e in particolar modo in quello di Frosinone».
Donato Capece, segretario generale del Sappe, esprime solidarietà ai poliziotti contusi e denuncia: «La situazione si è notevolmente aggravata rispetto agli anni precedenti. Da quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario "aperto", ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria, la violenza è quotidiana e sempre più grave. Questa di Frosinone è l'ennesima grave e intollerabile aggressione da parte di un detenuto ai danni di appartenenti alla Polizia penitenziaria.
La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione».
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