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Il caso

Concorso Asl, respinto il ricorso dei candidati: il Consiglio di Stato dice "No"

Rigettata l'azione dei candidati per la sospensione della revoca. Al centro dell'azione giudiziaria l'esame per 70 posti che interessava anche l'Asl frusinate

Il ricorso dei candidati del concorso per 70 posti indetto dalla Asl è stato respinto. I ricorrenti avevano chiesto la revoca della sospensione e l'obiettivo dell'azione giudiziaria puntava a riformare l'ordinanza cautelare del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, ma alla fine i magistrati ieri hanno rigettato il ricorso. Resta tutto così.

Lo ha deciso il Consiglio di Stato che si è pronunciato sull'appello di un nutrito gruppo di candidati, rappresentati dagli avvocati Rizzello, Galletti e Bonetti, che avevano impugnato la decisione del Tar.

In un passaggio del provvedimento i giudici osservano che: «Considerata l'assenza di un affidamento tutelabile in capo ai partecipanti a un concorso pubblico ancora in fase di svolgimento e rilevata l'ampia motivazione della revoca impugnata, riferita non solo al mutamento delle esigenze dell'Amministrazione relative al grado di preparazione informatica del personale da reclutare ma anche e soprattutto all'esistenza di una ampia e documentata indagine penale, respinge l'appello e condanna gli appellanti alle spese».

L'udienza si è svolta giovedì davanti ai magistrati Franco Frattini, presidente, Giulio Veltri, Paola Alba Aurora Puliatti, Giovanni Pescatore e Raffaello Sestini, consigliere estensore. Nel braccio di ferro da una parte c'erano i candidati al concorso che si era svolto nel dicembre del 2020, dall'altra la Asl, rappresentata dagli avvocati Antonio Cordasco e Vincenza Di Martino e la Regione Lazio, rappresentata dall'avvocato Elena Prezioso.

Il Tar aveva rigettato l'appello di 47 candidati e il concorso alla fine era stato revocato in autotutela a causa della presenza di diversi familiari di dirigenti e dipendenti tra chi era riuscito a superare la prova.
I giudici del Tar avevano ribadito, in occasione del rigetto del ricorso, che il provvedimento di revoca del direttore generale della azienda sanitaria locale di Latina Silvia Cavalli è congruamente motivato nell'esercizio di un potere discrezionale della pubblica amministrazione e i ricorrenti non possono sostituirsi alla Asl con altre soluzioni.

Il concorso da assistente amministrativo indetto in forma aggregata tra la Asl di Latina, Viterbo, Frosinone e Roma 3 che figurano come parti offese si era svolto nel dicembre del 2020. L'azienda di Latina e quella di Frosinone hanno annunciato che si costituiranno parte civile nel processo penale che inizierà il 21 ottobre.
Sono tre gli imputati. 

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