Spazio satira
L'intervista
31.08.2021 - 11:30
Picchiate, sfigurate, accoltellate, massacrate. Gli ultimi numeri ufficiali relativi ai crimini che, come ha scritto su Facebook la viceministra per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibile Teresa Bellanova, «colpiscono le donne, la loro libertà e il loro stesso diritto di vivere», sono quelli snocciolati la scorsa settimana dal tradizionale dossier del Viminale, relativo al periodo tra il 1 agosto 2020 e il 31 luglio 2021. I femminicidi sono stati 105: in calo rispetto all'anno precedente ma sempre troppi. Poco meno di uno ogni tre giorni.
E ad agosto l'orribile ondata di violenze sulle donne è proseguita arrivando al suo picco il 12: tre crimini nel giro di 24 ore. Due donne sgozzate, una strangolata.
A uccidere restano in prevalenza partner ed ex partner, autori di un quinto dei reati per la maggior parte a sfondo sessuale. Ma anche conoscenti e familiari per un reato che, rimasto per decenni sommerso nel silenzio omertoso delle mura domestiche, rappresenta il concetto stesso di sopraffazione e discriminazione di genere.
Gli italiani con il tempo, sottolinea il Censis, hanno maturato una certa consapevolezza: il 73,2% è convinto che quello della violenza sulle donne sia un «problema reale della nostra società», dove la disparità tra uomini e donne resta forte e presente.
Ne abbiamo parlato con Elisa Viscogliosi, presidente dell'associazione "Risorse Donna", con sedi a Sora e Cassino, da tempo in prima linea nella dura battaglia contro la violenza sulle donne. Abbiamo iniziato la nostra chiacchierata ripercorrendo la storia del sodalizio e le sue principali attività.
«L'Associazione Risorse Donna – ci ha spiegato Elisa Viscogliosi - è un'organizzazione di donne che nasce nel 2009 con la volontà di creare una comunità libera dalla violenza e sostenere percorsi di libertà ed autonomia di donne e bambini/e. La nostra attività si realizza in ambito regionale attraverso il Centro Antiviolenza "Stella Polare" del Comune di Sora il quale ha accolto negli anni oltre 900 richieste di aiuto e attraverso la Casa Rifugio "Essere Libera" del Comune di Cassino, entrambe sostenute da finanziamento della Regione Lazio – Area Pari Opportunità. Risorse Donna è inserita nella "mappatura del 1522" (il numero telefonico gratuito anti violenza, ndr) ed è socia dell'Associazione nazionale D.I.Re (Donne in rete contro la violenza) che rappresenta oltre 80 centri in tutta Italia».
Quali sono i numeri del fenomeno in provincia?
«I nostri servizi coprono due diversi territori, quello di Sora e tutti i comuni limitrofi, e quello di Cassino. Nel 2020 le richieste di aiuto pervenute al nostro numero attivo ventiquattro ore (0776.839275) sono state pari a 73, abbiamo rilevato un calo nelle prime settimane del lockdown ed una successiva escalation nei mesi successivi, a dimostrazione del fatto che la coabitazione ha reso difficile se non impossibile per le donne chiedere aiuto. La maggior parte delle richieste provengono dal Distretto sociale C (Sora, valle del Liri e Valle di Comino), territorio dove è ubicata la sede del centro antiviolenza. L'80% riguardavano la richiesta di informazioni, sostegno individuale ed assistenza legale. Più del 50% delle donne denunciava episodi di violenza fisica e psicologica, il 20% episodi di stalking. Il lavoro congiunto con forze dell'ordine e magistratura ha portato all'emissione di diversi provvedimenti cautelari quali divieti di avvicinamento, arresti e allontanamenti dalla casa familiare.
Dall'inizio del 2021 ad oggi (agosto) le richieste di aiuto sono aumentate e sono già pari a 79».
A quali principi si ispira il vostro Centro Antiviolenza?
«L'importanza della centralità del punto di vista della donna nella ricerca di soluzioni e risposte al suo problema. Il processo di empowerment (rafforzamento) delle donne al fine di riguadagnare potere e controllo sulle proprie vite. Il valore per le donne di condividere la stessa esperienza con altre donne in situazioni simili. L'impegno a rispondere ai bisogni dei figli e delle figlie delle donne che hanno subito violenza e quindi a riconoscere anch'essi vittime della violenza maschile».
Quali sono, invece, le attività svolte?
«Il centro antiviolenza svolge le seguenti attività: Accoglienza telefonica h24 al 0776 839275; Colloqui individuali ; Ospitalità in casa rifugio; Supporto ai minori vittime di violenza diretta o assistita; Assistenza/consulenza legale; Consulenza psicologica; attività di sensibilizzazione e prevenzione; Orientamento e accompagnamento al lavoro e alla formazione; Raccordo territoriale con i servizi (Asl, Servizi Sociali, Forze dell' ordine, Tribunali); Costruzione di tavoli locali, reti regionali, nazionali e internazionali; Raccolta dati e monitoraggio; Ricerca; Formazione rivolta a operatori/trici socio-sanitari, del mondo giudiziario e delle Forze dell'ordine».
Avete anche una "casa rifugio"…
«Sì, la struttura, che è collegata al centro antiviolenza, è attiva dal 2020 nel comune di Cassino con il nome di "Essere Libera". La struttura nasce in un bene confiscato e rappresenta un luogo sicuro dove poter ricostruire la propria vita. L'équipe formata da personale femminile e specializzato, sostiene le donne e i/le loro figli/e nell'uscita dalla violenza e nel raggiungimento dell'autonomia. All'interno della casa vengono svolte le seguenti attività: Colloqui individuali e di gruppo; Assistenza legale; Accompagnamento ed orientamento nella ricerca del lavoro; Accompagnamento all'autonomia abitativa; Supporto ai minori vittime di violenza assistita; Lavoro di rete con i servizi territoriali».
Quali i numeri della "casa rifugio"?
«Dall'apertura la casa ha accolto 7 nuclei composti da donne sole e/o con figli e ha gestito 20 richieste di accoglienza in emergenza, donne cioè che si sono dovute allontanare da casa a seguito di un'aggressione dal partner e che necessitavano di una protezione immediata. La casa ed il centro continuano quotidianamente il lavoro incessante di promozione di una cultura della parità e della non violenza, per la libertà delle donne. Dal prossimo settembre partirà anche lo Sportello Donna, uno spazio dedicato a tutte le donne del territorio di Cassino determinate a costruire un'indipendenza economica.
L'Associazione gestisce inoltre due progetti vinti rispettivamente dai bandi regionali "Avviso Pubblico Comunità solidali 2019 – Sostegno di progetti di rilevanza locale promossi da organizzazioni di volontariato o da associazioni di promozione sociale" e "Azioni per la conservazione e promozione della storia e cultura delle donne, azioni di sostegno della libertà femminile e prevenzione e contrasto delle discriminazioni di genere". I progetti, "Agritata" e "Women 4 Women – Casa per i diritti delle donne" sono in svolgimento».
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