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La proposta

Ceprano, antico cortile medievale: "Facciamolo rivivere"

L'ex direttore del museo lancia un appello e propone la bonifica: una struttura databile tra il XII e il XIII secolo che va assolutamente recuperata

Un antico cortile databile fra il XII e il XIII secolo, al quale si accede da Corso Vittorio Emanuele, è abbandonato, coperto da erbacce e piante, ormai inaccessibile. Lo studioso Piergiorgio Monti, ex direttore del museo civico, ne propone la pulizia e la valorizzazione. In un post pubblicato su Facebook Monti scrive: «È sicuramente il più antico cortile di Ceprano. È databile, a mio avviso, tra il XII e il XIII secolo, a giudicare dalla stretta somiglianza dell'arco a tutto sesto, che si vede in parte a sinistra, con il grande passaggio voltato del palazzo comunale di Anagni. Oggi si trova in condizioni di difficile accesso. Sarebbe opportuna una decisa azione di pulizia e messa in sicurezza, poichè si tratta di una delle poche testimonianze veramente interessanti del Medioevo cepranese».

Al cortile si accede da Corso Vittorio Emanuele e da vicolo Manin, nel cuore del centro storico di Ceprano, tra vecchi edifici che, seppure pericolanti e abbandonati, conservano il loro fascino. Angoli di storia a cui sono legati ancora i ricordi di tanti cepranesi, ma anche piccoli monumenti che testimoniano l'antico assetto urbanistico della città. La segnalazione di Monti corre veloce sul web e qualcuno già propone di creare un gruppo di volontari che possano far rivivere l'antico cortile. Un'idea che piace subito all'ex direttore e magari sarà sposata da tanti che apprezzano le ricchezze locali e condividono bellezze architettoniche di Ceprano. Il paese ha ormai pochi prestigiosi angoli, palazzi in ristrutturazione o vicoli straordinari che dovrebbero essere bonificati e restituiti alla comunità locale.

Il più antico cortile, oggi nascosto e inaccessibile, molto probabilmente è sconosciuto a tanti cittadini. Lo ricordano alcuni cepranesi che lo attraversavano per raggiungere le case limitrofe o chi transitava sul corso e si affacciava incuriosito da quello spazio interno.
Un angolo da valorizzare che potrebbe diventare una delle tappe del percorso culturale del centro urbano, un'area da far rivivere magari con attività idonee.

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