Spazio satira
Cronaca
21.07.2021 - 11:00
La polizia della Sottosezione A1 di Cassino intervenuta con celerità
Quasi 250 chilometri nelle mani del suo ex, con il quale le cose non andavano più da tempo. Prima la intercetta all'autogrill di Terni, poi la costringe a seguirlo. E inizia il calvario. Saranno gli agenti della Sottosezione A1 di Cassino a notare l'auto con a bordo i due giovani campani e a salvare la donna, poi trasferita in ospedale. Sequestro di persona e violenza sessuale: le accuse a cui il quarantenne napoletano dovrà ora rispondere.
La ricostruzione
Lei si era trasferita a Rimini per lavoro. Lui non è ancora chiaro se l'avesse seguita per gelosia. O per trovare un impiego. Quando la vittima decide di tornare a casa in autobus, lui la intercetta a Terni. E la costringe a salire in auto: l'inizio dell'incubo.
Secondo quanto poi ricostruito dagli agenti della Sottosezione A1 di Cassino - guidata dal comandante Cerilli, agli ordini del dirigente Macarra - la vettura sarebbe stata notata intorno a mezzanotte e mezza sulla carreggiata dell'autostrada, in territorio di Marzano Appio, direzione sud. Agli agenti non è sfuggita l'animata discussione all'interno dell'abitacolo: visibile la gestualità scomposta degli occupanti. Insospettiti da questi movimenti anomali, i poliziotti si sono avvicinati all'autovettura e dall'abitacolo è scesa rapidamente la giovane visibilmente scossa, con gli indumenti strappati.
Dirigendosi verso l'autovettura della polizia ha iniziato a chiedere aiuto, seguita dall'uomo. Urlando, la vittima avrebbe raccontato di essere stata picchiata e violentata all'altezza di San Vittore. L'uomo, nonostante la presenza delle forze dell'ordine, continuava a insultare e minacciare la sua ex. Che intanto veniva trasferita a Cassino, in ospedale, per gli accertamenti del caso. «L'esito degli accertamenti medici sulla donna e sugli indumenti rinvenuti all'interno dell'autovettura hanno poi dato conferma della denuncia da parte della donna» hanno quindi riferito gli agenti. L'uomo è stato arrestato e trasferito a Poggioreale.
Le successive attività degli investigatori (codice rosso) sono state eseguite con il coordinamento della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, nel massimo rispetto del protocollo a tutela della donna che aveva subito violenze.
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