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Vaccini Covid, D'Amato: pronti per 2 milioni al mese. Intanto ieri è stato record

Oggi si partirà con le prenotazioni per gli over 70 e lunedì per gli under 65 anni. In questa maniera ognuno può collocarsi in un quadro temporale di riferimento

Accelerare sulle vaccinazioni puntando sulla divisione per fasce di età. È la strategia regionale. Intanto, ieri, record con 18.000 dosi. L'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato spiega: «È necessario chela campagna vaccinale proceda velocemente per classi di età ed auspico che vengano progressivamente superate le grandi difficoltà interpretative lasciate dalle circolari del ministero della Salute che tendono ad una eccessiva frammentazione e grandi spazi di interpretazione, che rischiano di rallentare la campagna vaccinale. Occorre una pianificazione semplice, comprensibile a tutti ed univoca sul territorio nazionale, anche per evitare l'italico vizio ditrovare uncanale prioritario.

Nel Lazio stiamo correndo, dosi permettendo, ma va evitata la frammentazione. Dopo il personale sanitario, le Rsa, gli over 80 e dopo la scuola, le forze dell'ordine, i soggetti vulnerabili e fragili per patologie, serve procedere, senza indugi, per classi di età. Noi domani (oggi, ndr) partiremo con le prenotazioni per gli over 70 e lunedì per gli under 65 anni. In questa maniera ognuno può collocarsi in un quadro temporale di riferimento, considerando che a regime si possono fare nella nostra Regione 2 milioni di somministrazioni al mese».

L'unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio informa che «sono oltre 120.000 le prenotazioni che riguardano il mondo della scuola e circa 30.000 le somministrazioni già effettuate. Vi è stata un'adesione altissima e tutto sta proseguendo regolarmente. Domenica alla mezzanotte verranno chiuse le prenotazioni e rimarrà attivo il numero dedicato per eventuali disdette o modifiche». Intanto dalla Fns Cisl c'è un appello per accelerare i tempi per le vaccinazioni.

Spiega il segretario generale del Lazio Massimo Costantino: «Urgenti dovevano essere le somministrazioni delle vaccinazioni negli istituti penitenziari del Lazio e per il personale che vi lavora e per i detenuti stessi, ma ad oggi, tutto ciò che riguarda la regione Lazio è fermo. Peggio è andato per ilpersonale di polizia penitenziaria, che pur essendo forza di polizia, è stato escluso da quanto previsto ed in atto con altre forze armate e di polizia, le quali hanno già iniziato dal 15 febbraio le vaccinazioni anti Sars-Cov-2. Per la Fns Cisl Lazio occorre urgentemente dare un segnale».

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