L'inchiesta
07.02.2021 - 14:00
Sarà una prova orale sofferta, vissuta con la sensazione di essere osservati, anzi sorvegliati, quella che i trecento candidati aspiranti a un posto di assistente amministrativo nei ranghi della Asl dovranno sostenere a partire da domani mattina, ultimo scoglio da superare per entrare e restare nella graduatoria degli idonei che saranno "pescati" e avviati al lavoro nelle Asl di Latina, Frosinone, Viterbo e Roma 3. Il concorso è già materia di inchiesta e la Procura della Repubblica ha un'ipotesi di reato su cui lavorare, quella di abuso d'ufficio. Le prime due fasi del concorso, quella della prova con i quiz e la successiva prova pratica, erano state sommerse dalla reazione di molti candidati che hanno contestato le modalità di attribuzione dei punteggi e avanzato dubbi sulla regolarità dell'intera organizzazione delle prove e delle conseguenti valutazioni, col risultato di aver scomodato la Guardia di Finanza con un'indagine tesa ad accertare la consistenza di lamentele ed esposti, e adesso anche con l'apertura di un fascicolo di inchiesta iscritto a modello 21 e affidato alle cure del sostituto procuratore Valerio De Luca che procede sull'ipotesi di abuso d'ufficio.
Quante e quali siano le persone attualmente iscritte sul registro degli indagati non è dato sapere, ma la natura del fascicolo e il numero del modello di iscrizione non lasciano margini di dubbio: qualcuno è già indagato.
Ma secondo gli uomini del colonnello Umberto Palma quella sarebbe una questione di lana caprina, come anche l'altra circostanza denunciata, quella della presenza di alcuni congiunti di candidati addetti alla ricezione e registrazione dei partecipanti al concorso nei giorni delle prove. Nessuno degli esponenti ha dichiarato di aver assistito ad eventuali passaggi di carte né ad imprevisti ingressi o uscite di chicchesia dalle aule dove si sono svolte le prove. Non resta che una sola pista a sostegno dell'ipotesi di abuso d'ufficio per la quale si procede e dunque di eventuali condotte illecite che possano aver favorito alcuni candidati rispetto ad altri: una presa visione anticipata dei quiz che sarebbero stati sottoposti il giorno della prova.
Una tesi tutta da dimostrare, ma che sembra quella privilegiata nel pacchetto di ipotesi attorno alle quali si lavora in Procura. La predisposizione dei quiz per un concorso viene in genere affidata a ditte specializzate e accreditate per competenza e serietà; i quiz vengono poi inevitabilmente trasmessi all'azienda che ha bandito il concorso ed è ovviamente il responsabile del procedimento che ne dispone l'utilizzo per i candidati.
L'attenzione degli inquirenti è concentrata nello spazio intercorso tra l'invio dei quiz e la prova d'esame per la quale quegli stessi quiz sono stati utilizzati. In che modo quei quiz vengono trasferiti dalla ditta che li ha confezionati all'ente committente? Le domande si spostano via mail oppure arrivano già in busta chiusa e sigillata? Materia per le fiamme gialle, che da domani, benché assenti e distanti, faranno sentire la loro presenza al tavolo che separerà i candidati dai commissari d'esame, uno di qua e gli altri di là. Finalmente ciascuno al proprio posto.
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